martedì 14 luglio 2009

Quando lo sciopero diventa un'arma impropria

Lo sciopero in molti casi e' diventato un arma impropria, i tempi sono cambiati mentre le forme di lotta non hanno subito o seguito gli stessi cambiamenti. Oggi ci sarebbe la necessita' di trovare altre forme di protesta oltre allo sciopero che non sempre si adatta bene come manifestazione di dissenso. Lo sciopero e' nato come forma di lotta contro il padrone sia nell'industria che nell'agricoltura. Il lavoratore, astenendosi dal lavoro, arreca un danno al proprio padrone che oggi viene identificato come il datore di lavoro. Ma quando questo danno non c'e' ha ancora senso fare sciopero ? O peggio ancora quando non c'e' un padrone contro il quale protestare, che senso ha lo sciopero ? Spesso nella pubblica amministrazione ad esempio lo sciopero si rivolge contro il cittadino stesso che ne subisce le maggiori consequenze, ma ha poco effetto sul datore di lavoro, la pubblica amministrazione appunto. Oggi 14 luglio si protesta contro il decreto legge sulle intercettazioni telefoniche e sulla informazione che questo governo di stampo fascista sta tentando di far approvare al parlamento. Un dreceto che serve soprattutto a mettere al sicuro il suo padrone dalla diffusione di notizie ed immagini circa le sue malefatte ed il suo utlizzo smodato per fini personali del proprio potere politico. Una legge che tenta di imbavagliare i giornali tentando di far passare una censura di stato legalizzata. Contro questo decreto e' in atto lo sciopero dei giornalisti che hanno decretato una giornata di silenzio, uno sciopero che arrechera' danno ai propri editori ed soprattutto al presiendente del milan, editore giornalistico e televisivo. A questo sciopero stanno dando la propria adesione i blogger italiani che hanno decretato a loro volta una giornata di silezio sui loro siti. Ma a chi giovera' il silenzio dei blogger ? A nessuno se non al governo stesso ed alla maggioranza che guida questo paese. Asteniamoci da pubblicare informazioni giornalistiche che avvrebbero dovuto pubblicare i giornali, questo si, ma non rimaniamo in silenzio. Dobbiamo gridare al mondo intero le nefandezze di questo governo, dobbiamo gridare al mondo intero il pericolo che corre questo paese che rischia di tornare in piena dittatura, dobbiamo denunciare il regime che il presidente del milan appoggiato dai nuovi fascisti verdi tentanto di instaurare in questo paese.

Nessuna informazione ma denunciamo le malefatte di questo governo

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