venerdì 1 luglio 2011

Il rais nostrano investe il successore ....



Dopo la farsa di 15 giorni fa della Lega a Pontida, oggi anche il Pdl ha avuto la propria pagliacciata per non essere da meno del partito dei fascisti verdi. E' stata una rappresentazione per certi aspetti comica ma per altri versi fortemente indicativa di come l'Indagato del Consiglio vorrebbe governare il nostro paese. In qualsiasi partito di uno stato democratico il segretario è eletto con delle votazioni libere nelle quali l'elettorato passivo erano i delegati territoriali del partito all'interno di un consiglio nazionale. Il partito democratico ha introdotto poi le primarie sulla falsa riga degli Stati Uniti, elezioni in cui i militanti del partito votano democraticamente il segretario nazionale del partito stesso. In ogni caso si tratta sempre di elezioni democratiche, quelle elezioni e quella democrazia che Silvio Berlusconi mal digerisce come dimostra l'eccessivo ricorso al voto di fiducia in parlamento sebbene abbia a disposizione una maggioranza schiacciante. I suoi partiti, Forza Italia prima e Pdl poi, non hanno mai avuto un'struttura classica come tutte le formazioni politiche presenti nel nostro arco costituzionale, ma piuttosto delle organizzazioni con un unico capo indiscusso, lui, che fa e disfa a proprio piacimento. La nomina oggi di un segretario politico è quindi un fatto straordinario per un partito come il Pdl ma un fatto che comunque mantiene i connotati di una successione di tipo dittatoriale. Berlusconi chiama Alfano, il delfino che ha tentato in tutti i modi di fare una legge per tenere il capo lontano dai processi, sul palco, invita la platea ad acclamare Angiolino segretario del partito, ed un centinaio di automi senza testa si alzano e battono le mani inneggiando il ministro fallito secondo i dettami del rais. Una scena patetica e squallida se si pensa che nelle prime file di quella platea a battere le mani sorridenti c'erano anche molti ministri del governo in carica. Ma quando Alfano ha preso la parola il livello del consiglio nazionale del Pdl si è subito alzato di livello. Si perchè il bravo Angiolino ha iniziato il suo intervento mettendo in chiaro la nuova linea politica del partito con queste due dichiarazioni: "il Pdl diventi il partito degli onesti" ... "lei presidente (rivolto a Berlusconi) è un perseguitato". La prima sembrava una battuta da attore di cabaret, la seconda la classica affermazione del servo del capo, peccato che questo servo sia anche il ministro della giustizia in carica. Questo è il manifesto politico del nuovo Pdl che subito si impegnerà per la riforma della giustizia e per regolamentare se non proibire le intercettazioni telefoniche. Perchè questi sono i problemi che interessano ... gli italiani ? .. Ma no il presidente del partito che è anche il presidente del consiglio che guarda caso è Silvio Berlusconi. Ecco il motivo dell'investitura. .

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