mercoledì 13 luglio 2011

Da oggi i morti non hanno più diritto ad alimentazione ed idratazione


Il parlamento non ha mai rasentato livelli di ridicolo come in questa legislatura costretto da una maggioranza lontana dal tempo e dalle necessità reali del nostro paese, non solo per i problemi più gravi come la crisi economica, a legiferare su argomenti delicati in modo approssimativo e offensivo al comune senso del pudore. Si pensava che il massimo del ridicolo si fosse toccato con il conflitto di attribuzione per il processo Ruby, quando la camera di fatto ha votato una richiesta attraverso la quale si attestava che Berlusconi, quando fece la famosa telefonata alla questura di Milano, pensava che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Ora che lo pensasse Berlusconi benchè presidente del consiglio, sarebbe stato un problema esclusivamente suo, ma farlo credere a tutta la camera è un'offesa all'intelligenza degli italiani che hanno consentito a quei parlamentari di occupare quelle poltrone, al Capo dello Stato ed a tutte le istituzioni. Oggi quel senso del ridicolo è stato ampiamente superato. Alla Camera era in discussione la legge sul biotestamento, quella legge che dovrebbe consentire ad ogni cittadino di indicare se desideri o meno essere sottoposto a trattamenti che lo mantengano in uno stato vegetativo. Uno degli oggetti del contendere è il problema dell'alimentazione e della idratazione che non sono assimilati a dei trattamenti per coloro che vogliono negare all'individuo il diritto di morire mentre per chi difende la libertà sia alla vita che alla morte, sono assimilati a trattamenti qualsiasi. Ma a parte questa distinzione fondamentale oggi la camera ha sancito nella legge un principio di una assuridità unica. La legge prevede che il paziente possa dichiarare esplicitamente quali trattamenti ricevere, ma non escludere quelli a cui non desidera essere sottoposto. Già questo appare un assurdo in quanto io non posso indicare un trattamento che non desidero ricevere e quindi già con questo articolo si vanifica lo scopo della legge. L'assurdità totale però si raggiunge quando si parla di alimentazione e idratazione in quanto la legge prevede che debbono essere mantenute fino al termine della vita ad eccezione del caso in cui le medesime (alimentazione e idratazione) risultino non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo. Ora quando alimentazione e idratazione non forniscono più i fattori nutrizionali alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo ? In un caso specifico .... quando il corpo è morto. Quindi in questa legge si stabilisce che quando si è morti si può sospendere alimentazione ed idratazione .... mancava nel nostro ordinamento una legge simile. Insomma quella che doveva essere una serie di norme per garantire ad ogni paziente il diritto di morire senza che fosse mantenuto im vita contro le proprie volonta, diventa di fatto una legge che toglie anche il diritto alla morte dopo che il diritto alla vita ci è tolto da una società capitalista ormai al collasso. Ciliegina sulla torta di tutto il provvedimento è l'articolo finale che sancisce la possibilità del medico di non tenere conto delle disposizioni del paziente, come dire ... tu puoi scrivere quello che vuoi ma poi alla fine è il medico che decide per te. I referendum non hanno insegnato niente a questa classe politica e per questo tema se ne profila un altro prima ancora che la legge sia definitivamente approvata.

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