venerdì 22 luglio 2011

Alla Lega la lezione non è stata sufficiente ... ci farà fare un altro referendum


In Italia ormai i referendum sono all'ordine del giorno e non trascorrono due anni di seguito senza che se ne indica qualcuno. Le ragioni sono molteplici ma essenzialmente sono due le principali che inducono partiti od organizzazioni apolitiche a ricorrere all'istituto del referendum. Il primo motivo è relativo alla natura delle leggi che spesso il parlamento approva in merito a questioni di ordine sociale o che non hanno niente a che vedere con la politica. Due esempi per tutti riguardano il divorzio e l'aborto, ma ora all'orizzonte se ne profila un'altro che riguarda la libertà del cittadino di scegliere se sottoporsi a cure che lo mantengano in vita anche quando ormai la propria vita è terminata o senza nessuna speranza di sollevarsi da uno stato vegetativo. Sulla scorta del caso Eluana si è arrivati ad approvare un norma per il testamento biologico totalmente inutile in quanto lascia comunque l'ultima parola al medico e soprattutto fa divieto al paziente di rifiutare l'alimentazione quando questa non è altro che un modo per tenerlo in vita oltre natura. Non appena la legge sarà definitvamente approvata dal senato, scatterà il referendum e molto probabilmente quella legge liberticida sarà abrogata. Ma un secondo motivo dipende anche dalla mancanza di rispetto da parte della politica di quelli che sono gli esiti dei referendum, un cattivo costume per il quale il politico italiano si sente autorizzato dopo qualche tempo a non tenere conto di quanto il popolo ha già espresso. E' il caso dell'energia nucleare alla quale i cittadini avevano già detto no e sono stati costretti a ribadire quel no con il voto di giugno, è il caso del finanziamento pubblico dei partiti al quale i cittadini hanno già detto no ed è stato riproposto sotto altre forme (a proposito a quando un nuovo referendum ?) ed il caso della riforma costituzionale che il precedente governo Berlusconi aveva proposto alla fine del suo mandato e che è stata rispedita al mittente da un referendum. Ma ora il governo o meglio il ministro Calderoli ripropone quella riforma mascherando alcuno pericolosi articoli dietro il paravento dell'abbattimento dei costi della politica. Già una riforma costituzionale proposta da un ministro quale Calderoli, il famoso estensore dell'attuale legge elettorale definita da lui stessa una porcata, deve far drizzare le orecchie o dovrebbe essere rimandata al mittente senza nemmeno essere letta, ma Berlusconi ed il Pdl sono ormai ostaggio di questo pericoloso partito che è la Lega Nord. La riforma di Calderoli prevede sì l'abbattimento del numero di parlamentari, gli emolumenti legati alla presenza in parlamento, ma attenzione prevede anche quella sciagurata riforma che trasforma im Presidente del Consiglio in un vero e proprio dittatore democratico con superpoteri quale per esempio quello di sciogliere le camere. Vi immaginate Berlusconi dotato di questi superpoteri ? E poi perchè il Presidente del Consiglio, considerato che non è super partes, deve avere anche il potere di sciogliere le camere ? Per questo c'è già il Presidente della Repubblica che è una sufficiente garanzia democratica che in un paese come il nostro non è mai troppa. Ma quello che più conta è che questa riforma è già stata annullata da un referendum del 2006 e quindi perchè riproporla ancora ... ? E poi come si fa a far passare una riforma da un ministro per la semplificazione legislativa che per semplificare che fa ? Brucia i testi delle leggi ... ma via siamo seri che il procellum torni nel porcilaio insieme a tutti i suoi ominidi verdi.



Nessun commento: