domenica 3 luglio 2011

Alla violenza dello Stato non si può che rispondere con la violenza

La violenza si manifesta secondo diverse e molte modalità anche se poi quella che colpisce l'immaginario collettivo, che fa più notizia e che tutti sono sempre pronti a condannare è solo la violenza fisica. Ci sono purtroppo delle forme di violenza che possono creare danni sicuramente meno visibili ma altrettanto sicuramente più invasivi e che lasciano segni molto più indelebili. Ed allora come rispondere o come difendersi da questo genere di violenza se non con altrettanta violenza ? Se poi ha generare una simile violenza è addirittura lo Stato contro i propri cittadini quale forma di protesta o di contrasto hanno i cittadini stessi per difendersi e per non essere travolti in questa spirale ? Sicuramente la violenza. E' quanto sta accadendo in Val di Susa dove la popolazione di quella valle sta lottando contro lo stato per impedire un'opera inutile e disastrosa in termini ambientali per tutta la valle, la famosa Tav. Che diritto ha lo stato di intervenire pesantemente con un'opera ad alto impatto ambientale modificando se non addirittura distruggendo il tessuto sociale e soprattutto ambientale di un intero territorio come può essere la val di Susa ? Interventi del genere dovrebbero essere concordati con le popolazioni che vivono da secoli in quei territori, soprattutto se lo stato di cui stiamo parlando sta tentando di darsi un'organizzazione di tipo federale e quindi concedendo autonomia alle amministrazioni legali. Lo Stato non ha saputo creare un sinergia fra popolazioni ed amministrazioni locali e lo Stato stesso benchè ormai il movimento No-Tav avverso all'opera sia ormai in azione dal 2003 circa da ben otto anni. Le ragioni dei No-Tav sono confrontabili con quelle di coloro che sono favorevoli all'opera e quindi, non essendo prevalente una motivazione rispetto ad un'altra, il governo avrebbe dovuto quanto meno effettuare degli studi seri e concreti sull'impatto e sulla reale necessità di questa grande opera. Studi e analisi che non sono stato effettuati e che quindi lasciano intravedere altri interessi che niente hanno a che vedere con lo sviluppo del paese. La Stato ha quindi deciso di usare la forza intervenendo con le proprie forze di polizia in perfetto assetto di guerra per poter dare inizio ai lavori. Una strategia da regime dittatoriale e totalitario, una strategia senza precedenti in questo paese. Una violenza nella violenza. La prima violenza quella di non rispettare e comunque di non tentare una strada conciliativa e di collaborazione con le genti di quella valle, la seconda violenza utilizzata per spazzare via tutti coloro che protestavano da anni distruggendo campi e barricate innalzate in maniera pacifica. Come rispondere allora a questa violenza ? Oggi era in programma una manifestazione per protestare contro l'inizio dei lavori, ma una manifestazione pacifica avrebbe avuto qualche risalto a livello nazionale e soprattutto qualche effetto immediato ? Assolutamente no. Dopo aver aperto i cantieri con la forza non c'e' altra strada per protestare e per tentare di impedire questa mostruosità che l'utilizzo della forza. Anzi oggi i manifestanti No-Tav hanno ceduto troppo presto e se vogliono ottenere qualcosa di concreto è necessario usare ancora maggiore violenza altrimenti chi li ascolterebbe ? Purtroppo nella bagarre è intervenuto anche quel cretino di Beppe Grillo che con il suo intervento ha dato un motivo in più per mezzi di informazione e politica di scagliarsi contro di lui e di consequenza contro tutto il movimento. Comunque tutti i partiti ed il Presidente della Repubblica sono molto patetici perchè ora è troppo facile condannare i manifestanti che hanno utilizzato la violenza quando contro di loro è stata usata una doppia violenza, prima non tenendo minimamente conto della loro protesta e poi soffocando la stessa con la violenza una settimana fa, che cosa ci si aspettava ora che tutti se ne tornassero a casa felici e contenti dopo oltre 8 anni di proteste ? No ... se lo Stato usa la violenza a maggior ragione la può utilizzare che è sopraffatto da tale violenza ... e le responsabilità sono dello Stato stesso che non è in grado di dimostrare come un'opera come la Tav sia di interesse generale piuttosto che un grande affare per lobby, malavita oltre che un vero e proprio scempi0o per il nostro bel paese.

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