domenica 17 luglio 2011

Il bluff dei codici e dei ticket


Una delle misure più incivili che questo governo, ma anche governi precedenti, ha messo in atto per risanare i conti pubblici è quella del ticket sulle prescrizioni mediche ed in particolare sulle prestazioni del pronto soccorso da codice bianco. Fra l'altro quest'ultima è materia delle Regioni per cui si sta creando una confusione incredibile perchè alcube regioni già la attuavano, altre la attueranno già da oggi ed altre ancora hanno già dichiarato che non metteranno in atto un prelievo vergognoso come questo. Il problema risiede in un errore di fondo del modello di sviluppo capitalistico, un modello che ormai scricchiola da ogni parte e che, prima o poi, è destinato a crollare definitivamente sotto i colpi di quelle classi medio basse chiamate sempre a sostenere il peso della spesa pubblica. L'errore sta nel considerare certi servizi come una spesa piuttosto come un investimento (vedi l'istruzione) e di considerare altri servizi (vedi la sanità) un vero e proprio business piuttosto che un servizio da garantire comunque al cittadino. Figlio di questo modo di interpretare la sanità è anche il famigerato sistema dei codici per il paziente che si rivolge al pronto soccorso. Un sistema utile per stabilire la coda di priorità dei paziente in base alla gravità del problema, ma poi preso come riferimento anche per far pagare il ricorso al pronto soccorso a queli paziente che "non avrebbero motivo di rivolgersi al pronto soccorso", recita il manuale dle triage relativamente al codice bianco. Ma perchè i cittadini-pazienti negli anni si sono rivolti sempre più spesso al pronto soccorso ? Le ragioni, a parte i casi tradizionali come traumi o incidenti che rappresentavano gli interventi classici del pronto soccorso, sono diverse e tutte ascrivibili ad un'assistenza sanitaria sempre più carente e sempre meno intesa come servizio a cui il cittadino ha sacrosanto diritto. Intanto iniziamo col dire che la figura del medico di famiglia come era inteso una volta non esiste piu'. Il medico cioè che veniva a casa ti visitava e soprattutto aveva un'alta professionalità per cui era in grado primo di fare una diagnosi anche senza ricorrere ad esami strumentali come invece sono abituati a fare i medici di oggi, secondo la sua competenza era tale da effettuare piccoli interventi come mettere due punti o estrarre una zecca che per caso ti si era conficcata nella pelle. Oggi questa figura è scomparsa sia come disponibilità sia come competenza. Se hai la febbre a 40 e chiami il medico, questi effettua la visita telefonicamente e nella migliore delle ipotesi di assegna la terapia salvo poi dover andare nel suo ambulatorio a prendere la famigerata ricetta. Se vai in ambulatorio per un qualsiasi problema come minimo di viene prescritta una serie di esami per i quali poi dovrai prendere appuntamenti che potranno andare in un arco di tempo dai tre ai sei mesi. Quale è l'ancora di salvataggio allora ? Il pronto soccorso. Se vai in pronto soccorso è vero che devi portarti sacco a pelo e derrate alimentari per bivaccare anche per 12 ore, ma alla fine qualcuno ti visita, se hai bisogno di un esame te lo fanno subito e non sei costretto a stare per sei mesi con il tuo mal di schiena, od il tuo dolore al ginocchio per fare una radiografia o una tac che magari alla fine non serve nemmeno a niente. Sta tutto qui il problema del pronto soccorso: in una cattiva organizzazione del sistema sanitario, in una preparazione approssimativa dei medici di famiglia e in un eccessivo ricorso agli esami strumentali da parte degli stessi sia per aumentare il fatturato del sistema sanità sia per incapacità di effettuare una precisa diagnosi. Ora scaricare tutte queste inefficienze e questa interpretazione mistificatoria del sistema sanità sul cittadino è veramente vergognoso ma perfettamente in linea con il sistema capitalistico che non guarda certo all'individuo in quanto tale ma esclusivamente al capitale ed al profitto. Un sistema arrogante che si permette di stabilire che un cittadino non avrebbe motivo di rivolgersi al pronto soccorso senza pero' stabilire a chi dovrebbe rivolgersi per un problema che, forse per un pronto soccorso e' banale, ma per un semplice paziente puo' risultare grave. Il sistema dei codici e dei ticket avra' come unico risultato di impoverire il ceto medio basso in quanto per la salute credo che nessuno si disposto a fare rinunce solo per dover esborsare 25 euro. Rimane sempre il fatto che essendo questo ticket esigibile a seconda della regione in cui ci si trova .... si crea una disuguaglianza di trattamento iniqua fra regione e regione secondo la logica federalista della Lega Nord.

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