Il Presidente della Repubblica dichiara di andare a votare ed esercitare un diritto sacro santo, il Presidente del Consiglio dichiara che non andrà a votare: sarebbero sufficienti queste due prese di posizione per dare ai referendum il giusto significato politico. Non si va a votare solo per chiudere definitivamente con il nucleare, per sancire un principio sul quale non ci sarebbe stato bisogno nemmeno di discutere e cioè che l'acqua è un bene pubblico essenziale per la vita e sul quale nessuno deve fare affari, e per rafforzare uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, l'uguaglianza fra tutti i cittadini davanti alle legge, ma si andrà a votare anche contro chi ha voluto con la propria politica di governo andare contro tali principi. Il Partito Democratico e l'Italia dei Valori e tutti i comitati promotori dei referendum hanno paura ad assegnare anche un significato politico ai referendum di domenica prossima, ma il significato politico è intrinseco alla natura dei quesiti referendari. Sono tutti quesiti che vanno contro la politica del governo di centro destra e quindi come si fa a dire che il referendum non è contro il governo ? Per non parlare poi del quesito sul legittimo impedimento che piuttosto che contro il governo è indirizzato contro la figura del Presidente del Consiglio che, da quando è entrato in politica e ogni volta che sta al governo, ha fatto della sua incolumità ai processi che lo vedono continuamente in causa la propria bandiera politica. Non nascondiamoci dietro finti paraventi per paura di non raggiungeere il quorum, questi referendum dopo la batosta alle amministrative è l'occasione per assestare un altro colpo basso ad una maggioranza che da segni di cedimento ed un'occasione da non perdere. E proprio in queste ore che uno dopo l'altro i vari ministri dichiarano la loro astensione fino ad arrivare allo stesso Berlusconi, la partecipazione al referendum sarebbe già un atto contro il governo ma poi se intendiamo completare l'opera si deve arrivare alla vittoria dei Si in tutti e quattro i quesiti. Allora non sarebbe meglio mettere da parte l'ipocrisia e schierarsi apertamente dichiarando che i referendum sono contro la politica del governo e che un eventuale dovrebbe portare ad un percorso naturale: la caduta del governo.
giovedì 9 giugno 2011
Quattro SI per affossare il governo
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