venerdì 10 giugno 2011

Non è il calcio malato, sono malati gli italiani ..... ma volendo posso guarire

Il calcio è sempre stata un passione fin falla mia più tenera età quando d'estate mi alzavo alle 6 del mattino per andare a tirare calci al pallone nel campo vicino a casa. O quando andavo ad assistere agli allenamenti del Pisa e facevo il raccattapalle dietro la porta dove si allenava un gigante che si chiamava Ceschia. E che dire di quella volta che oltre che nella squadra parrocchiale, andai a giocare anche in un'altra squadra di un diverso quartiere della mia città per fare due partite alla settimana. Un giochetto che fu scoperto quando le due squadre dovettero incontrarsi in un torneo e fui costretto a prendere la prima decisione importante della mia vita (lasciai la squadra parrocchiale). Che dire poi dell'emozione immensa quando saltai i primi giorni di scuola delle medie superiori per andare a fare un provino nel Torino allenato da Nereo Rocco e dove giocava il povero Gigi Meroni. Mi fermo qui per non annoiare il lettore con tutte le mie esperienze calcistiche, sfociate anche nella carriera di allenatore, e vi rimando ad un sito per testimoniare la passione per il calcio giocato che ancora non accenna a diminuire. Una passione che si è sempre manifestata per il calcio giocato piuttosto che quello visto da spettatore o letto sui giornali o discusso in interminabili diatribe con gli amici. Ma non dimentico quando il mio babbo mi portava allo stadio a vedere il Pisa e gli indimenticabili derby con gli "odiati" cugini livornesi. Non ho mai smesso di andare allo stadio ogni tanto, prima era l'unico modo per vedere le partite a parte quelle della Nazionale che venivano trasmesse dalla televisone, fino a che non si arrivò allo scandalo scommesse degli anni 80. In quella occasione smisi di buttare i miei soldi nelle partite di calcio e le uniche partite che vedevo erano quelle che la Rai trasmetteva. Arrivarono i mondiali del 1982 e tutti si dimenticarono del calcio scommesse e gli italiani continuarono a riempire gli stadi. Si arrivò cosi' al 2006 quando ci fu lo scandalo di Moggi e della Juve, uno scandalo sollevato attraverso intercettazioni illegali messa in atto dalla Telecom e da Tronchetti Provera grazie alla sua amicizia con Moratti, presidente dell'Inter. Altro scandalo ma questa volta pilotato perchè indirizzato verso un unico dirigente sportivo piuttosto che allargate a tutto il calcio. Ma anche in quella occasione arrivarono i mondiali e l'Italia li vinse per la quarta volta e tutto passò in sordina. Nel frattempo ormai le partite erano trasmesse dalle televisioni a pagamento come Sky e Mediaset Premium che hanno iniziato a fare affari d'oro grazie ai soldi sborsati dagli italiani per vedere le partite stesse. Confesso che anche io sono stato uno di quelli anche se ho scelto a suo tempo l'abbonamento più economico. Ed ora siamo all'ennesimo scandalo questa volta forse più grave dei precedenti e probabilmente più insabbiato dei precedenti. Si perchè oggi nel 2011 gli interessi sono diventati enromi, le cifre in ballo da capogiro in virtù del coinvolgimenti delle televisioni satellitari e del digitali terrestre che sono diventate una potenza tale da condizionare la stesura stessa dei calendari. I campionati che prima si svolgevano la domenica pomeriggio ora iniziano il venerdì sera e terminano il lunedì sera per poi protarsi dal martedi' al giovedi con varie trasmissioni demenziali o con partite infrasettimanali. Giocatori in attività e non che, già pieni di soldi, si organizzano per truccare le partite e favorire le scommesse su risultati improbabili e, in alcuni casi, lo fanno addirittura drogando i giocatori della propria squadra. Non contenti dei propri guadagni miliardari tentano di trarre profitti ilegali dal giro delle scommesse. Per ora si parla solo del campionato di Serie B e Lega Pro, ma alcune voci relative a partite di Serie A sono state subito messe a tacere perchè qui gli interessi coinvolgono anche le televisioni ed il danno sarebbe incalcolabile. Ma chi sono le vittime di questa ennesima truffa ? E' semplice da stabilire: coloro che sborsano soldi per vedere le partite o allo stadio o in diretta televisiva e cioè noi cittadini amanti del calcio. Noi che spendiamo i nostri soldi per assistere a questi spettacoli truccati, che poi magari compriamo anche i giornali sportivi, che ci impegnamo in eterne discussioni guidate non dalla ragione ma dall'irrazionalità del tifo calcistico, noi che poi ci dobbiamo anche sorbire la pubblicità con questi signori privilegiati che guadagnano soldi anche per ingannarci con i loro spot falsi e fuorvianti, noi che nagari dopo una giornata di lavoro dobbiamo sentirci dire che il tal giocatore non ha reso in 90 minuti di una partita perchè stressato dalle troppe partite giocate. Ma dico io come si può stressarsi giocando ... ? Ma ci volete prendere per il culo ? E noi ci facciamo prendere perchè magari ci crediamo anche, ma ora la misura è colma. Dobbiamo dire basta a questo circolo vizioso che ci guadagna miliardi giocando, nè guadagna ancora di più con l'hobby della pubblicità, pretende di guadagnarne ancora truccando le partite ... e noi dobbiamo pagare per assistere ad incontri che si svolgono illegalmente. Siamo noi sportivi e tifosi a mantenere in piedi questo baraccone e siamo noi che dobbiamo interrompere questo giro vizioso. In che modo ? Io ho disattivato il mio abbonamento al calcio sul digitale terrestre .... facciamolo tutti ... non andiamo più allo stadio e vedrete che questi signori non sapranno più su cosa scommettere e soprattutto con quali soldi scommettere.

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