lunedì 13 giugno 2011

Impoverito il governo ma senza uranio


Siamo ad un'ora dalle chiusure delle urne per i referendum ed ormai il raggiungimento del quorum è assicurato come è assicurata la vittoria dei SI. E' una vittoria eccezionale anche alla luce della vergognosa disinformazione della televisione pubblica che ha dimostrato un completo asservimento ai voleri dell'Indagato del Consiglio che ha chiesto ed ottenuto fra l'altro l'allontanamento di Santoro. Ma la disinformazione della Rai è stata bilanciata una volta tanto dalla rete, dai social network, dai blog che hanno sopperito a quella disinformazione pubblicizzando in maniera adeguata i quesiti dei referendum e portando anche al di fuori della rete l'informazione sul nucleare, sull'acqua e sulla giustizia ad personam. Che sia una vittoria contro il governo, contro la maggioranza e soprattutto contro Berlusconi è indiscutibile in quanto mette in discussione la politica del centro destra in fatto di piano energetico, di privatizzazione dei servizi pubblici e in tema di protezione del capo del governo dalla giustizia che, non lo persegue, ma giustamente tenta di processarlo per le sue attività al di fuori della legalità. Una bocciatura su tutti questi fronti, una bocciatura nonostante i tentativi di evitare la consultazione con escamotage antidemocratici, un bocciatura nonostante le indicazioni di non voto del Presidente del Consiglio. Il governo ora è davvero alla frutta perchè mentre da una parte il referendum lo boccia su tutta la linea, contemporaneamente al suo interno le divisioni aumentano giorno per giorno e si acuiscono sul tema della pressione fiscale. La Lega per recuperare terreno rispetto alla sconfitta delle amministrative, ma anche dei referendum in quanto molti cittadini leghisti sono andati a votare nonostante l'astensione del leader carismatico Bossi, tenta la carta della diminuzione della pressione fiscale, ma tale riduzione è osteggiata dal ragioniere dello stato Tremonti che non intende cedere su questo fronte a causa dei conti dissestati dello Stato. Che accadrà ora ? Il centro sinistra si deve preparare ad un eventuale crisi di governo cercando di eliminare le polemiche interne, di non tentare accordi già sperimentati negativamente in passato, di agganciare tutta la sinistra a partire di SEL di Vendola perchè questa è l'unica strada percorribile per abbattere Berlusconi senza pensare di attrarre a se la Lega che vuole una cosa sola, il federalismo per affossare il paese.

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