lunedì 6 giugno 2011

Non cadiamo nel tranello sull'acqua


Fra i quesiti referendari del 12 e 13 giugno quello relativo alla privatizzazione dell'acqua riveste probabilmente un ruolo particolare non tanto per i quesiti in quanto tali ma per il bene sul quale i cittadini sono invitati a votare ed a decidere. La particolarità sta nel fatto che l'acqua è un bene del quale il pianeta non può fare a meno anzi un bene senza il quale il mondo così come lo conosciamo non esisterebbe e non esisteremmo nemmeno noi. Sta tutta qui la particolarità di un referendum come mai se ne erano svolti nel nostro paese e sta tutta qui la sostanza del referendum stesso, una sostanza di cui però non si parla. A parte il tecnicismo dei quesiti il problema sul quale dobbiamo ragionare è il seguente: l'acqua è un bene senza il quale la vita non esisterebbe ed in quanto tale deve essere a disposizione di tutti senza distinzione di qualsiasi tipo. Questa è la peculiarità di questo bene che lo rende unico e diverso da tutti gli altri. Il mondo, la vita può esistere senza energia nucleare, senza petrolio, senza carbone ... ma senza acqua no. Allora mi chiedo se un bene è indispensabile per la vita, una civiltà evoluta può mettere in mano questo bene alla speculazione dei privati ? E' quanto di più tremendo si possa fare. Ci viene detto che l'acqua rimane di proprietà pubblica, ma se la gestione è lasciata in mano ai privati sarà il privato stesso che decide come il cittadino comune possa accedere a questa risorsa e soprattutto quanto dovrà pagare per avere disponibile questa risorsa indispensabile. Ma non solo, si darà la possibilità al privato di fare affari e di speculare su questo bene indispensabile. Ognuno di noi potrebbe in teoria decidere se utilizzare il telefono o meno, quanta energia elettrica utilizzare limitando i propri consumi, ma non può decidere se utilizzare o meno l'acqua ed allora una società civile e che intenda definirsi tale deve rendere accessibile questo bene a tutti. Questo è il principio a cui fare riferimento per esprimere il voto senza addentrarsi nel tecnicismo degli articoli di legge da abrogare. I privati non devo entrare in nessun modo nella gestione dell'acqua e si deve mettere in grado i comuni di gestirli in maniera efficiente. Non facciamoci imbrogliare dal governo che continua a sostenere che l'acqua rimane pubblica, si rimane tale ma si offre l'opportunità a qualcuno di fare profitti sulla nostra pelle, quindi votiamo SI ai quesiti sull'acqua.

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