venerdì 3 giugno 2011

La falsa inutilità dei referendum

E' iniziata la campagna soft contro i referendum del governo e del suo capo, l'Indagato del Consiglio, che ha cambiato strategia. Considerato il calo vistoso del consenso popolare, il tizio ha pensato bene non di invitare i cittadini a non andare a votare, come avrebbe fortemente voluto, ma bensì di propagandare l'inutilità dei referendum stessi affermando che i risultati della consultazione non avranno consequenze sull'azione di governo. Naturalmente è una grossa falsità perchè le consequenze ci saranno eccome fino a mettere in discussione la stessa maggioranza in quanto, qualora in tutti i quesiti referendari prevalesse il Si, si tratterebbe di uno schiaffo all'intera politica del governo in settori come l'energia, le privatizzazioni e la giustizia. Che altro potrebbero fare Berlusconi e compagnia se non dimettersi ? Ma a parte questo aspetto sicuramente un successo dei SI, in virtù del raggiungimento del quorum, non potrebbe essere disatteso dal governo stesso in nessuno dei tre temi toccati dai referendum.
Nucleare. Per il nucleare la maggioranza di centro destra afferma di aver reso inutile il referendum in quanto il programma relativo alla costruzione di centrali nucleari è sospeso dal recente decreto in seguito al disastro di Fukushima. Ma sta proprio in questa sospensione il tentativo di imbrogliare il paese. Il referendum infatti intende non sospendere ma piuttosto abbandonare il programma nucleare e imporre a questo governo ma anche ai successivi di sviluppare programmi energetici per il nostro paese senza fare ricorso all'energia nucleare, come era già stato stabilito nel 1987. Quindi il referendum è tutt'altro che inutile anzi direi piuttosto strategico e importantissimo. Coloro che non andranno a votare delegheranno l'attuale governo ma anche i governi futuri a decidere in maniera autonoma sull'eneregia nucleare e soprattutto sulla propria salute. L'Italia ha oggi un'occasione storica grazie all'assenza di centrali sul proprio territorio, quella di diventare un grande laboratorio in materia di energie alternative, un laboratorio che diventerà anche una grande opportunità di sviluppo per l'intero paese raggiungendo una posizione di leader nello sfruttamente di queste fonti energetiche. Certo se i governi futuri si comporteranno come quelli che si sono succeduti dal 1987 in poi, l'eventuale vittoria dei Si sarà un patrimonio gettato al vento. Non ci si dovrà limitare ad importare energia elettrica dai paesi vicini, ma piuttosto si dovrà cercare di diventare paese leader in europa e nel mondo nell'utilizzo delle energie rinnovabili con l'obiettivo di ridurre sempre di più la nostra dipendenza dall'estero.
Acqua. La faccenda dell'acqua è sicuramente di minor impatto emotivo ma altrettanto importante in quanto si va a toccare una questione che è soprattutto una questione politica che differenzia la destra dalla sinistra. Intanto diciamo che l'acqua è un bene comune e soprattutto indispensabile alla vita sulla terra, senza acqua non sarebbe nata la vita su questo pianeta e non saremmo qui a discutere di referendum o di altro. Per l'energia si possono scegliere diverse strade anche quella per assurdo di tornare al fuoco, ma per l'acqua non ci sono alternative: è un bene senza il quale la terra e tutte le sue forme di vita non esisterebbero. Consegnarla in mano ai privati è quindi un'assurdità anche se la legge relativa alla privatizzazione riguarda solo la gestione dell'acqua e della sua distribuzione. Ma a parte prelevarla e distribuirla che cosa altro è necessario fare per garantire l'acqua a tutti ? Niente altro. E perchè si deve consentire a qualcuno si speculare e di fare affari su questo tema essendo l'acqua un bene indispensabile per tutti ? Sta tutto qui il significato del referendum sull'acqua: uno scontro fra due visioni opposte e in antitesi fra loro. Chi pensa che l'acqua in quanto bene comune e indispensabile del quale non si può fare a meno, deve essere gestita esclusivamente dal pubblico senza lucrare sopra e chi invece pensa che si possano fare affari sull'acqua. Il referendum propone la prima ipotesi, niente poi evita di rendere la gestione da parte delle amministrazioni pubbliche più efficiente con meno spreco rispetto all'attuale, consegnarla in mano ai privati non è certo una garanzia di minori sprechi e comunque è un concetto sbagliato nelle sue fondamenta.
Legittimo impedimento. Anche questo terzo referendum non è inutile come afferma l'Indagato del Consiglio in quanto tende a sopprimere quella norma che rende il Presidente del Consiglio un cittadino con privilegi rispetto alla giustizia, affermando quindi un principio contro la Costituzione. Da parte dei sostenitori del legittimo impedimento si afferma che il Capo del Governo deve essere lasciato libero di governare e non può essere continuamente impegnato in udienze processuali settimanali, ma è forse un problema dei cittadini e dello stato italiano se ci ritroviamo come Capo del Governo un plurindagato ed un uomo che asgisce al limite della giustizia e spesso al di fuori della legalità ? E' un problema della giustizia se i suoi comportamenti illegali si succedono con frequenza quasi mensile e la giustizia è costretta, nello svolgimento del proprio ruolo istituzionale, e preseguirlo continuamente ? Certo che no. Se Berlusconi non è in grado di governare a causa dei suoi innumerevoli processi ha una sola strada da seguire, dimettersi e lasciare il posto a persone oneste e senza i suoi problemi giudiziari. Questo si che sarebbe un bene per il paese intero, per la sua immagine e soprattutto per il diritto dei suoi cittadini ad essere governati in merito ai problemi reali che si devono affrontare quotidianamente.

PER TUTTI QUESTI MOTIVI I REFERENDUM NON SONO INUTILI ANZI SONO UTILISSIMI ED INDISPENSABILI ED IL GOVERNO SARA' COSTRETTO AD ADEGUARE LA SUA POLITICA AI RISULTATI DEI REFERENDUM STESSI

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