lunedì 19 ottobre 2009

Nell'era del nulla non rimane che combattere il presunto unto dal popolo


A volte nel ricordare i tempi passati si corre il rischio di essere considerati nostalgici e di non avere una visione ampia del presente e soprattutto del futuro, ma se il ricordo viene vissuto non come rimpianto ma soprattutto come una specie di guida per cogliere gli aspetti negativi e positivi dei tempi che viviamo, credo che non ci sia niente di negativo nel "rimpiangere" i tempi passati. Se trasponiamo questa riflessione nella politica come è possibile non ricordare i tempi passati, quelli fino agli anni 90 per intenderci, quando la politica era passione, fervore ma soprattutto significava credere in certi ideali, di qualunque natura questi fossero, lottare ed impegnarsi per difenderli e farli affermare. Oggi dove sono finiti tali ideali ? E non parlo solo di quelli della sinistra o di quelli comunisti, principi nei quali credevo e che ho sempre cercato di fare miei, ma anche degli ideali appartenenti a tutti gli altri schieramenti politici. I partiti negli anni 60-70 non erano poi moltissimi, più o meno 7 (PCI, DC, PSI, PSDI, PRI, PLI, MSI), ma tutti avevano un loro manifesto al quale fare riferimento e sul quale fondare la propria azione politica. E tutti proprio tutti mettevano al primo posto la Carta Costituzionale e la Repubblica Italiana, con qualche fuga agli estremi, neofascisti da una parte e comunisti extraparlamentari dall'altra, ma anche questi con i loro principi, magari discutibili, da difendere e da portare avanti. Dove è finito oggi tutto questo ? Senza ripercorrere la storia politica degli anni 80 con tangentopoli ed arrivare all'ingresso sulla scena politica di Berlusconi, oggi la politica non è certamente più quella degli anni 60-70 con un progressivo peggioramento che ha avuto un impulso proprio grazie al cavaliere, con il contributo non indifferente della sinistra italiana e con il bene placito della maggioranza del popolo italiano. Un popolo che probabilmente non aveva e non ha bisogno di ideali o di principi da seguire se non quello del proprio tornaconto. D'altra parte se non fosse così non si spiegherebbe come negli anni 70-80 si fosse potuta sviluppare la politica delle tangenti e delle mazzette, una situazione che tutti conoscevano, di cui si parlava nei bar, ma alla quale nessuno ha mai saputo o voluto ribellarsi. Ed anche quando c'è stata tangentopoli, questo malcostume non è certo stato debellato e a parte una vittima eccellente come Craxi, molti dei politici di quel periodo di sono riciclati nella seconda repubblica. E non si spiegherebbe nemmeno l'ascesa politica di Berlusconi, un uomo che non ha proposto un modello di sviluppo o un modello di società particolare, ma ha solo iniziato a fare la voce grossa lanciando proclami contro il comunismo, mettendo in atto un lavaggio del cervello mediatico ad un'intera popolazione, che se solo avesse speso un po' di tempo ad oliare gli ingranaggi di un cervello arrugginito, non avrebbe mai dato in mano il paese ad un personaggio del genere. Dopo due legislature in cui il paese è stato lasciato in mano a quest'uomo senza scrupoli, gli italiani avrebbero dovuto capire che l'unico obiettivo del nano di arcore è quello di ... tenersi lontano dalla galera in tutti i modi ... ed invece niente è stato nominato una terza volta. Ed in questo ultimo anno e mezzo ha dato il meglio di se. Difficile combattare un uomo che non ha ideali, che non ha principi, che non vuole sicuramente il bene della nazione, ed infatti la sinistra è caduta nel tranello di scendere sullo stesso suo piano e naturalmente è stata battuta su tutti i fronti. Da una parte c'è un uomo che bene o male ha saputo coalizzare intorno a se ex democristiani, ex socialisti, fascisti storici, nuovi fascisti, in una specie di torre di babele con un unico denominatore comune: quella di stare al potere costi quel che costi. Lui ha fatto da catalizzatore lasciando ad ognuno un proprio spazio proprio perchè non avendo principi ed ideali sa seguire tutto andava bene. Dall'altra parte si è cercato di dare vita ad una formazione analoga, ma questa volta mettendo insieme anime troppo diverse fra loro e soprattutto senza un leader carismatico del tipo di Berlusconi, ma è stato un vero e proprio fallimento. Anche perchè mentre il cavaliere ha seputo tenersi vicino al Lega, l'unica formazione un po' distante da An e Forza Italia, a sinistra di è fatta piazza pulita di tutto dando vita ad un partito anche questo senza anima, senza ideali, senza un progetto. Insomma il paese è allo sbando, vive alla giornata sulle pensate di Berlusconi che seguono un unico filo logico, ma distante dai bisogni reali del paese: quello di imbavagliare la giustizia. Sarà difficile uscire da questo circolo vizioso, ma soprattutto la maggioranza degli italiani ne vogliono uscire realmente ?

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