martedì 27 novembre 2012

O la sinistra si muove o muore .... e con lei il paese



A parte il pensiero di chi non crede alle primarie o almeno a quelle che si stanno svolgendo in questa settimana, è incontrovertibile che questo evento ha smosso un numero non trascurabile di persone per andare ad esprimere un voto che, anche se inutile, i suoi risvolti politici li ha sicuramente. Risvolti che tutta la sinistra italiana, intendo quella vera quella radicale, dovrebbe valutare, analizzare e trarne le dovute consequenze per non rischiare l'estinzione definitiva. Di fatto queste primarie hanno spostato ancora di più al centro un partito che si definisce di sinistra ma che ormai di sinistra probabilmente non ha più nemmeno un braccio. Vendola con la sua partecipazione ha provato a provocare uno spostamento che sarebbe forse stato l'ultimo tentativo di provocare un cambiamento, ma oltre tre milioni di cittadini hanno detto no. Può sembrare assurdo ma questo è il risultato: oltre tre milioni di cittadini hanno avvallato la politica del Partito Democratico, del partito cioè che appoggia il governo Monti, che ha votato la riforma delle pensioni, che ha votato l'abolizione dell'art. 18, che ha votato una delle tasse più inique della nostra democrazia (l'IMU sulla prima casa). La macchina da guerra del Pd ha ottenuto questo risultato che poteva sembrare incredibile e che lo è ancora di più rispetto ad un'operazione solo di facciata e priva di significato politico per le prossime elezioni. Ma questo è quanto. Fino ad oggi si poteva inveire contro il Partito Democratico, ma oggi che ha ricevuto questa specie di investitura popolare, si può dire che la politica di Bersani e company è stata legittimata dal voto delle primarie, Anzi una buona parte del popolo del Pd, circa il 36%, vorrebbe una politica ancora più spostata a destra verso quel liberismo belusconiano che è l'antitesi di una concezione veramente di sinistra della società. Da oggi il Pd può definitivamente mettere nel cassetto l'aggettivo di sinistra perchè il cittadino che ha votato alle primarie non ha niente a che vedere con una visione della società che si abbia come riferimento quegli ideali. Ma ora chi ha tentato uno spostamento che non è riuscito, Vendola, dovrebbe davvero ravvedersi e quindi cambiare direzione e lavorare per riunificare la sinistra tutta al fine di contrastare questa ventata centrista che proviene dal Pd e che potrebbe costituire il futuro disastro per il paese. Il leader di Sel con la politica di questi ultimi anni ha contribuito a dividere ulteriormente la sinistra, ma ora che il suo progetto di radunare questa parte del paese sotto l'egida del Pd e spostarlo definitivamente in quell'aera, è definitvamente fallito, sarebbe il momento di reagire. Non è pensabile lasciare il cambiamento del paese a Bersani con la palla al piede di Renzi, perchè tale cambiamento non porterà a niente di meglio di ciò che abbiamo vissuto in questi mesi con Monti. La sinistra dovrebbe lasciare da parte le liti interne, i personalismi, e radunarsi sotto un'unica bandiera per contrastare la marcia di un Partito Democratico che potrebbe addirittura allearsi con Berlusconi qualora vincesse Renzi. Questo è l'ultimo tram, perduto il quale in Italia non ci sarà più spazio per un reale cambiamento e tutto sarà lasciato in mano ai Berlusconi degli anni 2000: Renzi e Grillo

Nessun commento: