domenica 4 novembre 2012

La politica delle comiche o il comico della politica


Sono momenti difficili per tutti ed anche la politica con i suoi protagonisti non riesce a defilarsi da queste difficoltà ogni giorno più ardue da affrontare. Dopo la caduta delle ideologie, dei principi, degli ideali da difendere e la sostituzione delle idee con le persone, oggi che anche le persone sono in crisi, tutto viene travolto e si perde completamente il senso di ogni cosa. Accade così che, pur in un momento tragico, si verifichino degli eventi al limite della satira e dell'ironia se non fosse che i protagonisti sono proprio i politici, coloro cioè che dovrebbero portare un paese fuori dal guado dopo avercelo trascinato. Allora accade che un segretario di partito, Angelino Alfano, interviene sui tagli che il governo sta attuando in maniera indiscriminata in molti settori compresa la sanità e soprattutto quel settore della sanità che utilizza i fondi pubblici per garantire la giusta assistenza ai malati di SLA. Il segretario di partito protesta per questi tagli indecenti per un paese civile e invita al governo a rivedere questo capitolo della legge finanziaria. E che strumenti usa per questa sua protesta ? Beh avrà inoltrato un'interrogazione parlamentare, si sarà fatto promotore di un emendemanto da approvare in sede di discussione in parlamento, oppure avrà chiesto un incontro con il presidente del consiglio. Niente di tutto questo. Il buon Angelino, novello seguace del capocomico Grillo, ha pubblicato la sua richiesta nientepopodimenoche sulla propria pagina Facebook !!!! Ma Angelino sei un parlamentare, sei un segretario di partito, come pretenmdi che il governo ti prenda in considerazione se scrivi su Facebook, non sei un cittadino qualunque per il quale Facebook è forse l'unico strumento per farsi sentire. Su sveglia Angelino vai da Monti e fai le tue rimostranze. Per completare la comicità dell'evento il telegiornale di Rai 2 ha addirittura dato la notizia alle 13. Ma il buon Alfano non è l'unico a rendersi ridicolo in queste ore. Subito dietro a lui ecco Antonio Di Pietro. L'ex magistrato si trova al centro di un'inchiesta da parte di Report che ha scoperto come Tonino abbia acquistato un po' di appartamenti grazie ad un lascito di un benefattore. Niente di illegale precisiamo ma dal punto di vista etico ci sarebbe tanto da ridire e considerato l'atteggiamento giustizialista di Di Pietro, questi suoi aqcuisti fanno un po' pensare male. Se poi si aggiunge che qualche immobile lo ha affittato al suo stesso partito, allora lnon è difficile accostare il leader dell'Idv ad altri politici piuttosto allegri nello spendere soldi non di loro proprietà. La parte comica di tutto questo sta nel fatto che Antonio Di Pietro si ribella all'inchiesta di Report scrivendo non ai giornalisti della trasmissione ma bensì al comico Crozza che ha utilizzato la vicenda per le sue satire graffianti. Povero Antonio, la vicenda lo ha talmente scombussolato che scrive ad un comico che semplicemente fa satira, aggiungendo in questo modo comicità pura alla satira stessa di Crozza. Ed infine, dulcis in fundo a questa fiera della comicità, ecco lui, il padrone incontrastato della satira, dell'ironia e della ridicolaggine, Silvio Berlusconi. Il cavaliere, in un'intervista aol solito Vespa, sommerso dalle lacrime, Fornero docet, chiede scusa agli italiani per non aver portato a termine il suo progetto politico. Già questa affermazione ha del comico in se stessa se poi ci aggiungiamo le ragioni che Berlusconi adduce a questo suo fallimento, l'larità supera qualsiasi immaginazione. La colpa del fallimento dell'azione di governo di Berlsuconi è la crisi, quella crisi che lui ha negato fino a quando non è stato messo alle corde dall'europa intera. Ma poi quale sarebbe stato il suo progetto politico ? Quello di rimanere fuori dalla galera, e quello è riuscito a pieno considerao che in venti 20 grazie alle sue leggi ritagliate su misura non è stato possibile portare a termine nessun processo fra quelli in cui il cavaliere era implicato. Quale altro progetto politico aveva in animo di realizzare l'uomo di Arcore ? Sinceramente da un'attenza analisi dei suoi proclami non emerge niente a parte qualche parola d'ordine lanciata a vanvera, quindi stia tranquillo caro Silvio non deve chiedere scusa di niente, caso mai sono gli italiani che gli hanno consentito di prendere in giro il paese intero per venti anni e più a dover chiedere scusa a tutto il resto dell'Italia, ma non lei certamente.
Ecco si conlude un weekend all'insegna dell'allegira e della satira, ma ora dopo quattro giorni di festa ricominciamo a parlare di cose serie .... forse.

Nessun commento: