giovedì 15 novembre 2012

E dopo lo sciopero .... tutto come prima


Ormai gli scioperi e le manifestazioni lasciano il tempo che trovano soprattutto se organizzati come quello di ieri. Anche se per la prima volta si è svolto uno sciopero a livello europeo, e questo è sicuramente un aspetto positivo, non saranno certo quattro ore di sciopero o una manifestazione se pur con qualche scontro, a cambiare la situazione economica e politica non solo del nostro paese ma dell'europa stessa. In Italia poi i sindacati sono profondamente divisi per cui ieri si è assistito alla posizione assurda di due sindacati, Cisl e Uil, che aderivano alla manifestazione ma non partecipavano. Una posizione priva di senso e inconcepibile per chi ha vissuto gli autunni caldi degli anni 70. Se un sindacato, che per definizione dovrebbe difendere le posizioni dei lavoratori, si astiene da manifestare in una grave situazione come quella attuale, a mio avviso quel sindacato non ha più ragione di esistere e il lancio di uova e vernice subito da una sede della Cisl nei giorni scorsi è il minimo che ci si può aspettare. Già il tema della violenza tanto enfatizzato a causa degli scontri di ieri, è un tema che probabilmente diverrà sempre più attuale anche se trattato nel solito modo univoco e a senso unico da giornali e dalle televisioni. Una violenza che è solo una minima risposta alla enorme violenza che si è abbattuta sui cittadini a causa delle crisi economica. Il cittadino onesto tartassato e dissanguato in nome della crisi econmica e finanziaria non è forse stato oggetto della inaudita violenza della politica ? Togliere il lavoro a chi è occupato e non garantire il lavoro ai giovani dopo il loro percorsi di studi non è forse violenza ? Prendersela con i pensionati, con i lavoratori dipendenti, con gli operai e con tutti coloro che con grandi sacrifici si garantiti almeno una casa non è forse violenza ? Mantenere i privilegi di politici, amministratori pubblici, dirigenti, manager sommersi da fiumi di denaro mentre la maggioranza della popolazione deve lottare con il proprio bilancio familiare per arrivare alla fine del mese non è forse una forma di violenza ? E sotto certi aspetti questa violenza, meno appariscente meno spettacolare, è sicuramente più deleteria in quanto durerà nel tempo per diversi anni. Gli scontri di ieri hanno procurato qualche ferito, ma al termine della giornata tutto è finito e fra due giorni non se ne parlerà più, la perdita del lavoro, la pressione fiscale, il blocco degli stipendi e via dicendo sono invece forme di violenza con cui il cittadino dovrà vedersela giorno per giorno per mesi e per anni. E questo apre un altro problema circa l'utilità di manifestazioni del genere. A che cosa serve uno sciopero o una manifestazione di 4 ore quando poi tutti si torna a casa e tutto rimane come prima. Sembra assurdo che proprio mentre il paese sta attraversando la crisi forse più violenta della sua storia, gli strumenti di protesta sono diventati molto ma molto più blandi di quando si scioperava per i rinnovi contrattuali. Oggi non serve a niente uno scioperetto di qualche ora con slogan, urli, canti e balli .... oggi serve una vera e propria "rivoluzione", serve scendere in piazza con un obiettivo anche minimo e rimanerci fino a quando l'obiettivo non sarà raggiunto, altrimenti queste manifestazioni servono solo per riempire la pagine dei giornali ed i servizi televisivi, ma alla fine di risultati concreti nemmeno l'ombra.

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