sabato 24 novembre 2012

Il caos politico maschera il vuoto programmatico


Più ci si avvicina alle elezioni, che quasi sicuramente si svolgeranno a marzo, è più il caos nella politica italiana è totale. Mancanza di idee, mancanza di programmi seri, chiari e realizzabili, mancanza di personaggi politici di spessore degni di conquistare la fiducia dei cittadini ma anche quella del panorama internazionale dove ormai Mario Monti la fa da padrone. I partiti di questa legislatura sono ormai allo sbando totale. Lega ed Idv sono praticamente scomparsi travolti dai propri scandali. Più pesanti quelli che hanno coinvolto la Lega che a sua sfavore ha anche almeni 10 anni di governo inutili nei quali non ha portato a termine nessuna delle sue promesse; meno gravi quelli dell'Italia dei Valori che fra l'altro ha dimostrato di non sapere reclutare i propri candidati. Il Pd è ormai troppo impegnato in una guerra civile interna che potrebbe non risolversi con le primarie di domenica. Chiunque risulti vincitore non si vede come gli altri possano poi collaborare con il candidato premier dato che le posizioni dei 5 contendenti sono talmente distanti da farli apparire come appartenenti a schieramenti politici molto distanti fra loro. Durante questi mesi ed anche in queste ultime ore si è parlato molto poco di programmi e di strategie di governo, ma molto di più di regole per la farsa delle primarie. Se si pensa poi che il vincitore che uscirà da questa brutta imitazione delle primarie statunitensi, potrebbe non diventare il prossimo presidente del consiglio anche se il Pd vincesse le elezioni, la domanda sorge spontanea: a che servono queste primarie ? Si perchè si fanno elezioni per eleggere un candidato alla presidenza del consiglio che a sua volta non sarà eletto dai cittadini ma nominato dal Presidente della Repubblica e quindi tutto risulta inutile. Il Pdl è allo sfascio totale. Mentre cerca di emulare il Pd nella fiera dell'inutile indicendo altre primarie, il suo padrone Silvio Berlusconi, contrario a questo esercizio pseudodemocratico, medita addirittura di staccarsi e dare vita ad una nuova Forza Italia. Intanto il segretario fantoccio dichiara in una manifestazione di onnipotenza e di amnesia totale, che non vuole indagati fra i candidati alle primarie, dimenticando che senza indagati il Pdl stesso non esisterebbe. L'Udc di Casini alla fine è l'unico a mostrare la ferrea coerenza democristiana, inossidabile nel tempo, che vede gli appartenenti a quest'area politica aggrapparsi al carro del probabile vincitore, in questo caso il professor Monti. Ma anche qui siamo al limite della farsa: Monti dichiara che non si candida come presidente del consiglio, appoggiato in questa sua idea d Giorgio Napolitano, ma Casini fa orecchi da mercante e piuttosto che presentare un proprio progetto tira e ritira per la giacca il governo Monti per strappare la disponibilità a continuare anche nella prossima legislatura. In conclusione i cinque partiti protagonisti della legislatura si ripresenteranno ma dopo aver dato vita ad almeno altre quattro formazioni: quella di Fini già presente, quella probabile di Berlusconi, un altro pezzo del Pdl che prende il nome di Italia Libera e quella di un pezzo dell'Idv staccatosi da Di Pietro che si chiamerà Diritto e Libertà. Al di fuori del parlamento il cao non è certo minore. In testa al gruppo dei nuovi partiti che tenteranno di entrare in parlamento c'è il capoclack Beppe Grillo ed il suo M5S. Il movimento sta attirando l'attenzione da una parte per il "gridare" continuo del suo leader e dall'altra per una sorta di "rivolta" continua fra i grillini che già partecipano al governo di amministrazioni locali ma che stanno sperimentando sulla propria pelle la dittatura di Grillo. Gli italiani che decideranno di dare il loro voto a Grillo dovranno andare sulla fiducia, come hanno fatto per Berlusconi a suo tempo, in quanto Grillo si rifiuta di discutere il programma del movimento, di confrontarsi con chiunque, rimanendo chiuso nella sua torre d'avorio dalla quale parla per slogan o per post del suo blog. Ma senza un contradditorio è troppo facile, alla fine si ha sempre ragione. Intorno a questa già abbastanza complessa situazione spuntano quasi settimanalmente altri partitelli o liste con programmi e obiettivi circoscritti e di nessuna incisività. Ecco allora Lista per l'Italia di Montezemolo che si affianca a Casini per tirare in ballo Monti, dimenticando che Monti è già in parlamento in quanto senatore a vita e quindi potrà essere chiamato a ricoprire di nuovo il ruolo di "salvatore della patria" solo dopo le elezioni. Un altro movimento o partito ha come leader l'astrofisica Margherita Hack, che quida una formazione dal nome di Democrazia Atea,  anche in questo caso risulta molto difficile capire la diversità della proprosta di questa formazione rispetto al panorama politico italiano. A questo caso i continua evoluzione si devono poi aggiungere le varie formazioni della sinistra radicale, incapaci di svolgere una funzione catalizzatrice del malcontento che serpeggia ovunque, anche per la continua litigiosità su questioni secondarie che ha portato ad una frammentazione incontrollabile. L'aspetto sconcertante di questa confusione generalizzata e che nessuno riesce a parlare di programmi in maniera precisa, chiara e soprattutto attuabile, forse perchè nessuno ha idea di come potersi liberare dai lacci nei quali siamo stati imbrigliati dalla comunità europea, uno su tutti il pareggio di bilancio. Questo è il vero problema. Nessuno sa che pesci prendere e tutti cercano di mascherare la propria inadeguatezza con spostando la dialettica su problemi di secondo piano e incentrati spesso sulla litigiosità.

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