venerdì 9 novembre 2012

Ad ognuno il proprio Grillo


Non sono servite di esempio le elezioni americane dove i due contendenti se le danno di santa ragione per tutta la campagna elettorale, ma alla fine quando i risultati sono ufficiali il perdente si congratula con il vincitore e gli augura di ben governare mettendosi a disposizione del vincitore stesso. In Italia questo non succede ed anzi negli ultimi anni la guerra all'avversario politico continua anche durante il periodo di governo, una guerra aperta senza esclusione di colpi spesso portata avanti per puri interessi personali che finiscono per farci andare di mezzo il semplice cittadino. I proclami poi che si stanno ascoltando in periodo elettorale non lasciano prevedere niente di buono nemmeno con quelle che dovrebbero essere le nuove leve. Sulla scia del berlusconismo, fatto di strilli, urla, proclami, messaggi, offese verso gli avversari e  guida dittatoriale ed a senso unico del proprio partito, non abbiamo solo Grillo a calcare le stesse strade del cavaliere ma anche un giovanotto rampante fra le fila del Pd, Matteo Renzi,, che incarna entrambi, Berlusconi e Grillo. Matteo Renzi, aspirante Obama italiano, a parte i comizi in maniche di camicia, non ha imparato niente dal presidente americano. Dopo aver coniato il terribile termine rottamazione per indicare che c'era bisogno di un ricambio generazionale nella politica italiana, oggi lancia il suo proclama intimidatorio: "Se vinco le primarie chi non è d'accordo con il mio programma se ne dovrà andare". Alla faccia della democrazia e della collaborazione. Insomma dopo  il Pdl di Berlusconi, il Movimento 5 stelle di Grillo, l'Idv di Di Pietro, avremo il Pd di Mattia Renzi, tutti padri-padroni del proprio partito che non possono dare garanzie poi su un governo democratico del paese, come abbiamo già potuto verificare con Silvio Berlusconi. Quindi per contrastare l'ascesa di Grillo, Matteo Renzi ha deciso di impersonificare un Grillo in maniche di camicia e con la faccia pulitina, ma se si mette da parte la forma, la sostanza è sempre la stessa.

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