Il più grande risultato del berlusconismo è quello di aver trasformato un paese, che si trovava in una grave crisi politica a causa di tangentopoli, in un grande postribolo mediatico dove ormai c'è un braccio di ferro fra la magistratura e Berlusconi stesso, fra Berlusconi e tutte le altre istituzioni dello Stato, fra Berlusconi e la parte del paese che vorrebbe un governo che si occupasse dei suoi reali problemi. Ma in realtà quale è questa parte del paese che si indigna contro Berlusconi e che vorrebbe le sue dimissioni ? Se prendiamo i risultati delle elezioni del 2008 si può vedere che la percentaule degli italiani che effettivamente sono contro Berlusconi in realtà rappresentano una minoranza. Nel 2008 il 20% degli elettori si è astenuto, per il restante 80% gli elettori hanno votato Pdl/Lega Nord per il 46,8% che corrisponde al 37,44% dell'elettorato, hanno votato Pd/Idv per il 37,5% che corrisponde al 30% degli elettori quindi in buona sostanza l'87% degli elettori ha scelto di non contrastare (a meno di non considerare il PD un partito di opposizione, se ci fosse stata una valida opposizione non saremmo a questo punto) l'ascesa al governo di un uomo che per ben due volte già aveva ricoperto quel ruolo con risultati disastrosi. Insomma non ci meravigliamo se al cospetto del bollettino giudiziario che stasera i telegiornali hanno diffuso a carico del Presidente del Consiglio, Berlusconi rimanga senza battere ciglio al suo posto. E' il paese o meglio la maggioranza del paese che lo vuole e poco contano le manifestazioni che si svolgeranno questa settimana. E non si spiegherebbe altrimenti la permanenza al governo di un uomo che sta mettendo in crisi le istituzioni e la democrazia sia con il suo comportamento sia restando ostaggio di un partito come la Lega. La confusione è tale che nemmeno le celebrazioni del 150° anniversario dell'unità d'Italia rappresentano quello che dovrebbero essere: un momento di aggregazione di celebrazione della democrazia. E invece si innescano polemiche di bassa lega (scusate il gioco di parole) grazie anche ad una partito di basso livello come la Lega appunto. La questione del contendere è il 17 marzo che è stato decretato giorno festivo, ma solo in questo anno, per appunto celebrare l'Unità d'Italia. Il giorno festivo sarà una iattura per l'economia dell'Italia, quell'economia della quale il governo e la Lega non si sono occupati per tre anni ma che ora viene messa in crisi da un giorno di festa. Per passare a questioni più serie come la questione del federalismo, l'inettitudine del governo ha raggiunto livelli impensabili mettendosi contro addirittura il Presidente della Repubblica che ha dovuto bloccare il provvedimento richiamando il governo stesso a rispettare le procedure. Insomma lo stata confusionale del Presidente del Consiglio, causato dalla sua partecipazione a feste continue che lo distraggono dai suoi doveri istituzionali, si è trasferito come se si trattasse di vasi comunicanti a tutta la maggioranza. La Lega ha il paraocchi e qualsiasi questione venga posta ai propri leader risponde: federalismo. Che ne pensate dei problemi giudiziari di Berlusconi ? Il federalismo lo porteremo a casa. Ci saranno le elezioni anticipate ? Il federalismo sarà approvato. Che ne pensate della situazione internazionale nel nord Africa ? Il federalismo risolverà anche il problema dell'Egitto. Da parte sua l'altro partito di maggioranza, il Pdl, non se la passa di certo meglio. I leader del Pdl ripetono in maniera ossessiva due temi: bisogna abbassare il limite della maggiroe età e il tribunale di Milano non è competente. Si deve dimettere Mubarak ? I giudici di Milano sono comunisti e non possono far dimettere Mubarak. Marchionne trasferirà la Fiat a Detroit ? Marchionne è maggiorenne e può fare ciò che vuole. Insomma il caos è totale e purtroppo investe anche problemi seri che questo governo, ma anche i precedenti governi di Berlusconi, non ha la minima idea di come risolvere troppo preso da come difendere il Capo dalle grinfie della giustizia. Se nonostante tutta questa spazzatura e questa incapacità il caimano rimane al suo posto e non vacilla, significa che i risultati delle elezioni del 2008 non possono che essere confermati ed ancora rimane tanta strada da fare per mettere in crisi un governo che da parte sua ha già messo in crisi tutto il paese.
martedì 8 febbraio 2011
Il postribolo Italia e gli italiani che ci sguazzano
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