Gli ultimi dubbi sulle possibilità di dare vita ad un'alternativa attraverso il Partito Democratico sono definitivamente stati spazzati via. Il PD è in totale confusione senza sapere da che parte inziiare e quale strada intraprendere per sconfiggere non solo Berlusconi ma tutto il centro destra. Oggi è alleato con Di Pietro dell'Italia dei Valoro, ma si tratta di un'alleanza fragile alla quale i dirigenti del PD non hanno mai dato sufficiente credito per arrivare ad una vera e propria svolta. Lo dimostra il mendicare porta a porta di questi mesi per trovare un altro alleato a loro avviso più credibile. Prima Casini, poi Fini, poi Rutelli, poi tutti e tre, rimanendo insensibili al richiamo di Vendola e degli gruppeti dislocato alla propria sinistra. Tutti tentativi che evidenziano la mancanza di una strategia propria da seguire e intorno alla quale chiamare a raccolta chi veramente ha intenzione non solo di sconfiggere Berlusconi, ma anche e soprattutto di sconfiggere quella maggioranza di centro destra che negli ultimi 10 anni ha portato al disastro attuale. Gli avvenimenti di questi ultimi giorni avrebbero dovuto costituire per il Partito Democratico una buona base di partenza per costruire quel consenso necessario al progetto dell'alternativa. Le dimostrazioni di sabato 5 e 13 febbraio, soprattutto quest'ultima con milioni di persone in piazza, dovevano raprpesentare le fondamenta per iniziare il cammino che avrebbe dovuto portare alla defenestrazione del governo Berlusconi. La notizia poi di oggi relatva al giudizio immediato di Berlusconi per concussione e prostituzione minorile era proprio la ciliegina sulla torta tanto attesa da tutti gli strenui oppositori del dittatore di Arcore. Ma proprio oggi in cui, unico caso al mondo, per un capo di governo viene disposto un processo con rito immediato, che cosa fa il segretario di quello che dovrebbe essere il maggiore partito di opposizione ? Chiede aiuto alla Lega, un partito di governo, per abbattere il presidente del consiglio. Un partito che, oltre ad essere il maggiore alleato di Berlusconi, ha come bandiera fra i propri principi guidail razzismo, la xenofobia sia verso lo straniero che verso i propri concittadini meridionali, irride continuamente allo Stato attraverso manifestazioni sia folkloristiche che si sostanza, professa la secessione e tenta di indottronare i bambini fin dalle scuole primarie proprio come il fascismo faceva con i balilla. Insomma propriop nel momento di maggior debolezza di SIlvio Berlusconi, il segretario del Partito Democratico, Bersani, fa suo il comportamento del cavaliere per allearsi con la Lega Nord. Berlusconi sono ormai due legislature che tiene Bossi e company sul filo del rasoio promettendo quel federalismo scellerato che porterebbe alla rovina del paese, in cambio dell'appoggio su qualsiasi provevdimento ad personam che il governo presenta. Ora Bersani adotta la stessa strategia promettendo a Bossi lo stesso federalismo in cambio del ritiro del proprio appoggio al governo Berlusconi. Il Partito Democratico, dopo aver perso tutte le tornate elettorali a cui ha partecipati dalla sua fondazione, si appresta alla sconfitta finale perchè se davvero dovesse andare in porto l'alleanza PD-Lega, Bersani e company vedrebbero scomparire definitivamente questa abnorme formazione politica voluta da Veltroni e D'Alema che ha rinnegato tutti i principi e gli ideali della sua storia.
martedì 15 febbraio 2011
... e Bersani calò le braghe ...
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