
lunedì 28 febbraio 2011
Il pazzo è anche qui ...

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martedì 22 febbraio 2011
Fallimento totale

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lunedì 21 febbraio 2011
Santa Italia protettrice dei dittatori del Nord Africa
Il Nord Africa ormai dittatura dopo dittatura è in fiamme ed il governo italiano mostra tutta la sua totale inadeguatezza a livello internazionale dopo i continui fallimenti di politica interna. Unico paese europeo ad avere decretato riconoscimenti internazionali a dittatori, Mubarak e Gheddafi su tutti, che uno dopo l'altro stanno cadendo sotto i colpi di rivolte popolari pacifiche, il governo del dittatore in pectore di Arcore continua nella sua scelleratezza preoccupato non tanto della repressione che si il leader libico sta mettendo in atto ma degli eventuali sbarchi di fuggitivi sulle nostre coste. Berlusconi è un incapace non solo nel governare il paese all'interno di una crisi senza precedenti, dalla quale ci salviamo appena un po' grazie solo a Tremonti ed è tutto dire, ma anche di guidare l'Italia all'interno del panorama europeo e internazionale. E' lui che ha definito ha suo tempo Gheddafi come un leader di grande saggezza, così come è ancora lui che solo ieri dichiarava di non voler disturbare Gheddafi e che si trattava di una questione interna alla Libia. La rivolte del Nord Africa, che non si fermeranno certo alla Libia dopo Tunisia ed Egitto, mostrano la mondo intero che è ormai finita l'era in cui questi paesi erano terreno di sfruttamento da parte dell'occidente grazie anche ai regimi totalitari che governavano questi paesi. La crisi economica ha portato queste popolazioni allo stremo e se le potenze occidentali non hanno capito che era entrato in crisi l'intero sistema capitalistico da rivedere ed abbandonare a favore di modelli di sviluppo piu' equi, le rivolte dei paesi africani costringeranno tutto il sistema occidentale a rivedere i propri modelli di sviluppo dovendo fare i conti con i nuovi assetti politici che si andranno ad instaurare. Obama e l'Europa ora sono preoccupati per la cruenta repressione che i dittatori stanno mettendo in atto, primo su tutti Gheddafi, cercando di trovare una strada per guidare il cambiamento democratico contenendo la violenza, unica nota stonata quella dell'Italia che continua nella sua pesudopolitica scellerata e accecata dagli interessi privati del Capo del Governo. Da più parti in questi giorni, dopo lo scandalo Ruby, molti politici dichiaravano che Berlusconi andrebbe battutto sul campo della politica e non per i suoi guai giudiziari. Ma se tutti tacciono mentre il ministro degli esteri sproloquia e ritira addirittura l'adesione al documento di condanna della Ue, come mandiamo a casa questo governo di inefficienti ?
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domenica 20 febbraio 2011
Chi reprime la piazza e chi la costituzione

venerdì 18 febbraio 2011
L'Italia fatta a pezzi nel 150° anniversario dell'unità

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giovedì 17 febbraio 2011
Dallo squallore alla banalità: il triste spettacolo del festival
La satira non si fa a comando, ma deve essere spontanea e soprattutto non commissionata. Ieri sera invece la Rai per par condicio ha preteso che Luca e Paolo, i presunti comici delle Jene, dopo aver ironizzato nella serata di apertura su Berlusconi e Fini, se la prendessero anche con personaggi dell'altra sponda politica ed i due hanno scelto Santoro e Saviano. E ne è uscito un siparietto insulso, banale e scontato. D'altra parte i due non sono dei comici e nemmeno degli attori, sono dei buoni conduttori sorretti da una trasmissione originale come le Jene, ma per quanto riguarda la loro vena satirica, questa è tutta da dimostrare. E così si è passati dallo squallore della canzone "Ti sputtanero'" allo squallore di una serie di battute preconfezionate per equiparare la bilancia me che non uscivano da una penna spontanea ed ispirata come dovrebbe essere la satira. Martedì la volgarità ha invaso il festival e le case degli italiani con il termine "Ti sputtanerò" ripetuto all'inverosimile e sostituito solo in un passaggio dal più elegante "Ti fotterò". Una canzoncina che rappresenta il segno dei tempi dove la volgarità, l'offesa, il disprezzo per l'avversario e la caduta di stile in ogni settore della vita politica, sociale e culturale è sotto gli occhi di tutti. Basta assistere a qualche trasmissione televisiva in cui si confrontano personaggi di idee diverse per rendersi conto di questo stato di cose. La conzonetta di martedì sera raprpesenta benissimo lo stato dissestato del panorama culturale italiano. E non tanto per il termine sputtanare, ma soprattutto per l'ossessiva ripetizione ed in un contesto, il Festival di Sanremo, che non rappresenta sicuramente il palcoscenico ideale per uno spettacolo degno del più infimo bar del porto. Sono rari i comici che non fanno uso di termini volgari, ma sono rari anche quelli che pur usandoli lo fanno con molta leggerezza o usando pseudonimi che rendono la satira godibile e veramente tagliente oltre che originale. Due su tutti: Litizzetto e Benigni. Entrambi nei loro monologhi usano a volte termini volgari, ma, oltre a non essere ripetitivi in maniera ossessiva, sono inframezzati i discorsi che rendono anche tali termini completamente godibili. Dopo la volgarità ieri sera si è voluto bilanciare la scena mettendo sotto torchio Santoro e Saviano per rispondere all'ossessiva questione della par condicio che ora, oltre che per tribune elettorali, entra in gioco anche negli spettacoli di intrattenimento. Ma fare satira o talk show non è la stessa cosa che fare politica. Nel dibattito politico è necessario si il contradditorio, ma la satira non è politica, è semplicemente una forma d'arte ed allora è possibile costringere l'arte in schemi e regole studiate per la politica ? Sarebbe come costringere un poeta a scrivere una poesia sull'odio una volta che ha scritto una poesia sull'amore, o come imporre a Leonardo Da Vinci a dipingere un volto maschile dopo che ha dipinto la Gioconda. E così i risultati sono stati disastrosi e solo il basso livello raggiunto ormai dagli spettatori televisivi ha potuto far apprezzare le performances di Luca e Paolo. L'Italia è stata trascinata in questi anni in un pantano non solo dal punto di vista politico ma anche dal punto di vista culturale e sarà difficile e faticoso risollevare il paese da queste sabbie mobili.
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martedì 15 febbraio 2011
... e Bersani calò le braghe ...

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lunedì 14 febbraio 2011
Manifestazione politica ... ?? Ma quando mai

Oggi Silvio Berlusconi, la vergogna d'Italia, inveisce contro la manifestazione di ieri dando sfogo al solito disco che prevede sfogare la propria rabbia con ingiurie e con il disprezzo vero chi lo contrasta e, per fortuna, ha una visione diversa dalla sua per ciò che concerne il governo del paese. Fra le tante accuse rivolte a donne e uomini scesi in piazza ieri, accuse sostenute anche dalle sue ministre senza testa e anche senza occhi, c'è quella che vorrebbe connotare la manifestazione del 13 febbraio come una manifestazione politica. Niente di più sbagliato e falso. Le parole d'ordine non erano incentrate sulla politica e fra i milioni di manifestanti non si è vista nè una bandiera nè un simbolo politico, ma d'altra parte come avrebbe potuto essere una protesta politica. Affichè fosse tale sarebbe stato necessario avere una politica governativa da contrastare e verso la quale protestare e fare proposte alternative, ma qual'è la politica di questo governo ? Come si è possibile organizzare una manifestazione politica contro chi non governa, contro chi non ha un qualsiasi programma politico da mettere in atto e verso il quale confrontarsi od opporre idee diverse ? Il parlamento è bloccato da mesi senza atti da discutere o approvare se si escludono le solite mozioni di fiducia verso il governo e soprattutto vero il suo capo, Silvio Berlusconi. Gli unici provvedimenti ha riguardato i guai giudiziari del presidente del consiglio e i vari tentativi dilettanteschi per mettere al riparo Berlusconi dai processi che lo attendono. L'unica riforma che potrebbe essere chiamata tale e sulla quale ci sarebbe veramente da mettere in atto un vero e proprio confronto è quella specie di federalismo voluto a tutti i costi della Lega, ma anche in questo caso il provvedimento è stato gestito nella solita maniera avventata, superficiale e da regime totalitario, quello a cui aspirerebbe Silvio Berlusconi ma che, per nostra fortuna, ancora non ha la capacità di mettere in atto grazie alla nostra costituzione e ad un Presidente della Repubblica che non si lascia certo infinocchiare dall'Indagato del Consiglio. Quindi la manifestazione di ieri non poteva essere certo politica non avendo una politica della maggioranza da controbattere, ma era di certo faziosa in quanto tutte le persone che vi hanno partecipato donne e uomini e tutte le persone che l'hanno sostenuta, erano e sono contro Silvio Berlusconi e contro la sua permanenza a Capo del governo. Non era una manifestazione di appoggio alla magistratura, i problemi giudiziari sono suoi e a nessuno in questo momento importa più di tanto, quello che interessa è che lui se ne vada perchè è lui il nemico numero uno di questo paese da combattere senza tralasciare nessun mezzo..
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domenica 13 febbraio 2011
La guerra civile è iniziata: il Partito della Libertà contro tutti

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sabato 12 febbraio 2011
Decadenza e regime totalitario

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venerdì 11 febbraio 2011
E' scattata la schizzofrenia golpista

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mercoledì 9 febbraio 2011
Un popolo ridicolizzato dal proprio governo

Il capo del governo una sera fa una telefonata in una questura milanese per "avere informazioni" su una ragazza minorenne che è stata appena arrestata. Un fatto anomalo e illegale che non potrebbe accadere in nessuna parte del mondo. Ma questo capo di governo vuole far credere al paese che governa che pensava che quella ragazza fosse la nipote di Mubarak e quindi che ha agito per evitare un incidente internazionale. Ma davvero il potere ci crede cosi' cretini da immaginare che il Presidente del Consiglio si fa raggirare da una ragazzina di 17 anni ? E se anche la ragazza fosse stata davvero quello che diceva di essere, per evitare un incidente internazionale la si manda a prelevare da un consigliere regionale per poi depositarla nelle mani di una prostituta ? E come se non bastasse il presidente del consiglio ha costretto tutta la maggioranza ad appoggiare questa tesi per impedire alla magistratura di fare il proprio lavoro e le indagini del caso. Qualsiasi capo di governo che avesse agito come ha agito Berlusconi sarebbe immediatamente dichiarato incapace di governare non solo dall'opposizione ma anche dai partiti politici della sua stessa coalizione, ma in un paese normale non in Italia.
Sempre nello stesso paese capita che il Presidente del Consiglio è indagato e accusato per due reati nno da poco: concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. In qualsiasi società civile e democratica un uomo che riveste un'importante carica istituzionale accusato di simili reati non potrebbe fare altro che dimettersi per salvare l'onore del proprio paese oppure chiederebbe di essere giudicato immediatamente per scagionarsi da quelle orribili accuse. In Italia no. In Italia il Capo di Governo non trova di meglio che accusare di terrorismo uno dei poteri istituzionali riconosciuto dalla costituzione dando vita ad uno scontro fra poteri che mina le fondamenta stesse della democrazia.
Capita poi che nell'ambito di un'indagine su traffico di droga, sono intercettati degli sms che partono dal cellulare da una raggazzotta verso il cellulare del Presidente del Consiglio. I messaggi lasciano capire che la ragazza, una showgirl della televisione, ha una certa confidenza con il Capo del Governo e che sempre la ragazza è piuttosto arrabbiata per essere stata abbandonata. La ragazza intervistata in proposito che dichiara ? Che aveva lasciato il cellulare in un taxi e che qualcuno si era divertito a inviare sms al Presidente del Consiglio. Si vede che la furbizia è come un virus e si trasmette per contatto, ed il capo del governo la trasmise e gli italiani naturalmente lì prontio a bere.
Sempre in questo paese allo sbaraglio che è l'Italia, capita che dopo tre anni che il proprio governo sbandiera ai quattro venti che la crisi economica è una fantasia degli italiani, che nel nostro paese non c'è, che gli italiani dovrebbero consumare di più, dopo tre anni lo stesso governo si rende conto che non è così ed allora decide di adottare provvedimenti urgenti per favorire le imprese. Quali sono allora questi provvedimenti urgenti ? Nientepopodimenoche la modifica di tre articoli della costituzione, un provvedimento cioè che se andrà bene, ci vorranno tre anni per portarlo a termine e intanto che accadrà alla nostra economia ? Semplice andrà a rotoli o si risolleverà trainata dalla ripresa mondiale ma con efficacia notevolmente ridotta. Ma nonostante tutto questo governo viene mantenuto in piedi.
Si potrebbe continuare all'infinito con avvenimenti e situazioni di questo genere, come per esempio la presunta generosità del presidente del consiglio che però è rivolta non verso chi perde il lavoro ma verso ragazze sotto i 30 anni, fisico da sballo e disponibilità. Qui si gioca con l'intelligenza di un popolo e non è questione di fede politica o di ideali, ma semplicemente di fatti che hanno come unico fine quello di mantenere a tutti i costi il potere ridicolizzando un paese e mettendone in pericolo la sua democrazia.
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martedì 8 febbraio 2011
Il postribolo Italia e gli italiani che ci sguazzano

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lunedì 7 febbraio 2011
Il lupo perde il pelo ma non il vizio ... ed il paese gli da la caccia

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sabato 5 febbraio 2011
Ma se non si dimette che si fa ?

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venerdì 4 febbraio 2011
E Berlusconi coglionò Bossi ....

Tutto si può contestare all'Indagato del Consiglio ma nessuno può negargli intelligenza politica e strategica soprattutto quando ci sono da difendere i propri interessi. La vicenda del fedarlismo ne è la chiara dimostrazione. A Berlusconi del federalismo non gli importa niente come non gli interessa assolutamente niente delle sorti dell'Italia e degli italiani. Ha possedimenti, aziende, denaro liquido, proprietario dei sistemi d'informazione del paese, potrebbe vivere tranquillamente altre dieci vite esclusivamente di rendita se non avesse un piccolo problema: l'attività illegale con la quale ha raggiunto questo potere economico-finanziario sia prima di entrare in politica sia successivamente. Con un impero finanziario indistruttibile una volta caduto il suo protettore politico, Bettino Craxi, è entrato in politica per rimanere fuori da processi ed eventuale quanto probabile galera. Questo è il suo unico obiettivo: l'immunità a vita. Il resto non conta niente e tanto meno il federalismo. Nel suo precedente governo ha portato la questione del federalismo fino a fine legislatura, facendola approvare negli ultimi giorni della legislatura sapendo benissimo che un referendum popolare avrebbe rimandato tutta la questione al mittente. In questo suo terzo governo Berlusconi è stato impegnato con i propri problemi giudiziari nel tentativo di fare una legge che lo tenesse lontano dai processi ed ha tenuto sulla corda la Lega e Bossi, che, con il ricatto del federalismo, hanno appoggiato il caimano in questa sua lotta senza quartiere contro la magistratura. In questa legislatura però Berlusconi qualcosa doveva concedere ai suoi amici fascisti verdi. Siamo quindi arrivati al federalismo municipale. La ribellione di Fini e dei suoi accoliti ha però messo in pericolo l'approvazione di questo obbrobrio di riforma che niente ha a che fare con il vero federalismo e dopo la minaccia di Bossi di andare alle elezioni in caso di mancata approvazione, ha stimolato la mente perfida e sottile del cavaliere. Dopo la non approvazione della bicamerale c'era il rischio serio della fine della legislatura che in questo momento sarebbe stata una vera iattura per Berlusconi a causa delle sue vicende sessuali. Ed allora che cosa ha escogitato l'Indagato del Consiglio ? Ha fatto in modo di far cadere la responsabilità della mancata approvazione dello pseudofederalismo municipale sul Presidente della Repubblica. Ieri incamerato il voto favorevole sul caso Ruby, ha convocato d'urgenza il Consiglio dei Ministri ed ha fatto approvare il decreto per federalismo municipale. Bossi e la Lega da ingoranti quali sono, hanno beccato in pieno e subito hanno cantato vittoria con tanto di conferenza stampa stamani per osannare una riforma epocale. Ancora non erano terminati i festeggiamenti che Giorgio Napolitano ha respinto tutto quanto al mittente. Ed ora che succede ? Per rimettere in moto il meccanismo secondo i regolamenti parlamentari e secondo la costituzione, la riforma dovrà passare da camera e senato ma per questo ci vorranno alcuni mesi. Il tempo necessario a Berlusconi per far calmare le acque sul caso Ruby e magari mettersi al riparo con qualche nuova trovata del ministro dell'ingiustizia Alfano. E così si tira avanti ancora. Se il governo avesse rispettato istituzioni e regolamenti la Lega avrebbe potuto accusare Berlusconi di aver bocciato il federalismo e le elezioni sarebbero state certe, ma anche in caso di approvazione del federalismo Berlusconi non avrebbe avuto più in mano l'arma del ricatto verso la Lega che lo avrebbe potuto scaricare in consequenza dello scandalo feste di Arcore. Ed ora le parti si sono rovesciate e Bossi deve stare dietro a Berlusconi .... alla faccia di chi ce l'aveva duro.
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Il paese in ostaggio dei nuovi fascisti verdi

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mercoledì 2 febbraio 2011
I colpi di coda del caimano
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Questo sarebbe l'articolo della costituzione che blocherebbe il nostro sviluppo industriale e questo l'articolo che l'Indagato del Consiglio vorrebbe modificare per dare una scossa all'economia. Intanto puntualizziamo che l'uomo che lancia il suo ennesimo messaggio non ha più titolo nè morale nè istituzionale a sedere dove sta per cui qualunque proposta esca da quella bocca deve essere rinviata al mittente senza nessuna condizione con l'ulteriore messaggio: dimettiti. Ma anche lasciando da parte questo aspetto non secondario, le proposte del presidente del consiglio sono veramente ridicole e suonano come un'ulteriore offesa alla intelligenza degli italiani. Partiamo dall'art 41 della costituzione. Leggendo questo articolo anche un bambino delle elementari, ammesso che gli sia fatta studiare la nostra carta costituzionale, non può immaginare, pur con la sua fervida fantasia, come quei tre commi possano bloccare lo sviluppo industriale ed economico del nostro paese. Tutto è demandato alla legge che stabilisce programmi e controlli per l'attività economica. La costituzione non c'entra niente e comunque anche se rappresentasse un limite insormontabile, cambiare un articolo del genere richiederebbe un tempo di almeno due anni e probabilmente anche un referendum popolare. Quindi non si capisce come il caimano possa far ripartire l'economia. Insomma l'ennesimo bluf per distogliere il paese dai suoi problemi e dal vero problema che attanaglia le istituzioni, la politica e l'economia italiana: la sua presenza come capo del governo e della maggioranza. Rimane poi il fatto che alla camera è stato canlendarizzato prima di ogni altra discussione su provvedimenti economici, il solito processo breve per consentire all'Indagato del Consiglio di sfuggire a qualche processo ancora pendente. Vogliamo poi parlare della sua intervista al Tg1 e di qualche dichiarazione come la seguente: "Convengo (con il Presidente della Rpubblica n.d.r.), no a comportamenti anti istituzionali" come se il discorso di Giorgio Napolitano non fosse indirizzato proprio a lui. Se proprio intende evitare comnportamenti anti istituzionali ancora una volta dovrebbe fare una sola cosa: dimettersi. Quindi mentre Berlusconi tenta di distrarre il paese dai suoi comportamenti vergognosi anche per l'uomo della strada, figuriamoci per un capo di governo, il paese viene lasciato nelle mani della Lega che se riuscirà a far approvare il federalismo fiscali, farà un altro passo letale verso la rovina e la divisione. Sarebbe il primo reale passo verso la secessione e verso la divisione in due del paese se non addirittura in tre. Insomma l'inizio del piano distruttivo dei nuovi fascisti verdi. Questa è la situazione dalla quale non bisogna farsi distrarre con le solite fandonie che Silvio Berlusconi va raccontando dal 1994, sedici anni di bugie e di distrazioni con un unico reale obiettivo: rimanere fuori dai processi e dalla galera.
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