martedì 30 marzo 2010

E' iniziata la nuova marcia su Roma dei fascisti del terzo millennio

L'Italia che ci viene lasciata da questa tornata elettorale è un paese nel quale è difficile riconoscersi per chi ama la democrazia, la libertà, la cultura, la solidarietà, e pensa che questi siano principi fondamentali di vita in una società civile. Gli scandali di questi mesi, la politica urlata del dittatore di Arcore, le leggi ad personam con cui si è ottenuto occupato il parlamento, l'incapacità di rispondere alla crisi economica, la censura messa in atto per imbavagliare il paese, hanno indebolito fortemente il partito così detto del Popolo della Libertà (parola offesa e calpestata dal suo stesso fondatore) che ha racimolato 5 punti in meno delle regionali del 2005 e ben 7 in meno rispetto alle politiche del 2008, ma lo spazio lasciato libero e' stato occupato dai nuovi fascisti del terzo millennio: i verdi della Lega. I verdi hannmo occupato il Nord e sono scesi al centro anche nelle regioni traidizionalmente rosse: 10% in Liguria, 14% in Emilia Romagna, 6,5% in Toscana, 4,3% in Umbria, 6,3% nelle Marche. E' questo il dato più preoccupante che dovrebbe fare riflettere tutta la sinistra e tutti coloro che hanno a cuore la democrazia. Mentre si pensava che il pericolo fosse Berlusconi, ecco le orde barbare che in silenzio scendono dalle loro roccaforti del nord per invadere il resto d'Italia. E' un dato preoccupante e preoccupante è l'incapacità della sinistra, Partito Democratico in testa, di rispondere a questa discesa ed occupare gli spazi lasciati liberi dal dittatore di Arcore. Partito Dmocratico e Italia dei Valori sono scesi sullo syesso piano di Berlusconi ed hanno risposto alle sua politica urlata e fatta di niente con altrettanta politica del niente lasciando spazio libero in questo niente alla Lega. Ora l'Italia è in mano Bossi e company (anche il figlio è riuscito a farsi eleggere) e l'Italia si sveglia avendo davanti un futuro preoccupante fatto di intolleranza, xenofobia, leggi razziali, e sceneggiate come la discesa del Po per portare l'acqua delle sergenti nella laguna di Venezia. Il fatto che in Veneto sia stato eletto governatore il peggiore ministro dell'agricoltura che l'Italia abbia mai avuto, giudizio della comunità europea e non di qualche communista sprovveduto, la dice lunga. Bene questa è l'Italia che ci ritroviamo stamani, le speranze di cambiare qualcosa sono veramente ridotte al lumicino soprattutto se il maggiore partito di opposizione, il Partito Demcoratico, si ostina a vedere non oltre il proprio il naso e valuta solo il calo di consensi di Berlusconi. Se il Pd non si mette in testa di recuperare tutta le sinistra e la sinistra non smette di dividersi in mille rivoli, anche l'ultima tenue speranza se ne va e non esistono movimenti che tengano per sconfiggere il nuovo fascismo e riportare il paese su una strada democratica. .

4 commenti:

maurizio fava ha detto...

la ricetta sarebbe semplice: onestà specchiata, coerenza, trasparenza. Basta ai nepotismi, ai privilegi, alle seggiole a vita. facce nuove, via tutti i perdenti cronici, i ladri, gli impresentabili. Dimissioni degli incapaci e assunzione di responsabilità. Basta rincorse a un "centro" che non esiste, e recupero dell'esercito dei delusi, oggi astenuti.
Una ricetta semplicissima, che darebbe sicuri risultati. Ma che i cuochi, da troppi anni, non vogliono cucinare.

nosoco ha detto...

stomachevoli. tutti e due.

Anonimo ha detto...

Forse non ve ne siete accorti...
Leggete questo

http://precariosan.blogspot.com/2010/03/la-gelmini-cancella-la-resistenza-dai.html

Minuccio ha detto...

Come ho scritto in un mio post, la sinistra ha abbandonato le fabbriche, le strade e persino le piazze che manifestano opposizione alle politiche di destra. In questo contesto, se poi vedi un Bersani l'ultimo giorno di campagna elettorale fare volantinaggio a Mirafiori, ti senti a ragione preso per il culo.
La Lega, invece, ha portato i suoi deliri xenofobi e violenti proprio in quei luoghi abbandonati dalla sinistra.