martedì 16 marzo 2010

Quando i giudici fanno il gioco del cavaliere

I magistrati di Trani indagano su Berlusconi, gli scagnozzi di Alfano indagano sui magistrati di Trani, il Consiglio Superiore della Magistratura indaga sugli scagnozzi di Alfano, sembra una catena di Sant'Antonio. Manca che qualche procura si metta ad indagare sul CSM ed ciclo si chiuderà. Ma a chi giova tutto questo rincorrersi gli uni con gli altri ? A chi giova tutto il can can mediatico messo in piedi con la buffonata delle liste elettorali ? A chi giovano le contromanifestazioni ad una settimana dal voto regionale ? Altro che giudici politicizzati e di sinistra, se davvero si dovesse dare una connotazione ai giudici che stanno tentando per l'ennesima volta di mettere Berlusconi in galera, non potremmo che assegnare a loro un ruolo ... pro-Berlusconi. Si perchè in ogni caso la loro azione non avra' seguito a causa di leggi e leggine che il servo Alfano con la compiacenza dell'avvocato MaVaLa' alias Ghedini, mettono a punto per bloccare qualsiasi procedimento processuale nei confronti del cavaliere di Arcore. Ma allo stesso tempo queste incriminazioni ad orologeria evitano al dittatore ed alla sua congrega politica di confrontarsi sui temi che dovrebbero essere oggetto della campagna elettorale. Ma meglio tenersi alla larga da quei temi soprattutto nel caso delle elezioni regionali dove il centro-destra non ha argomenti da controbattere e da mettere sul tavolo della discussione. Qui non si puo' parlare di riforma della giustizia, o di smantellamento della costituzione, oppure della lotta alle prostitute di strada o di criminalizzazione dei clandestini, qui bisogna parlare dei problemi reali e pratici della gente, un tema sul quale Pdl e Lega non hanno argomenti da mettere sul tappeto. Come allora smantellare le undici regioni ben amministrate dalla sinistra in questi ultimi cinque anni ? Mettendola in cagnara come si direbbe volgarmente. Creando caos e confusione, strillando e sbattendo i piedi contro i giudici che in verità in questo momento sono i maggiori alleati del dittatore di Arcore e dei suoi scagnozzi. Se il centro destra avesse avuto argomenti da proporre e programmi da discutere, il suo capo indiscusso non avrebbe messo in scena queste rappresentazioni grottesche. Ma lui sapeva bene che tutto questo sarebbe accaduto e quindi si è messo a fare le sue brave telefonate intimidatorie ben sapendo che sarebbe stato intercettato e che il caso sarebbe scoppiato in campagna elettorale. Insomma un piano ben congeniato che per andare a buon fine e non rischiare di essere smascherato aveva bisogno di un altro colpo di mano: chiudere la bocca alle trasmissioni televisive che gli sono ostili. E così ha fatto. Certo ha dovuto sacrificare anche uno dei suoi leccapiedi più fedeli, Bruno Vespa, ma il neo-giornalista si è sacrificato volentieri per il suo padrone. Altro che giudici di sinistra o politicizzati ... qui siamo tutti vittime di un bel raggiro messo in atto per sfuggire ad una campagna elletorale nella quale si parlasse di problemi seri e reali.

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