venerdì 6 novembre 2009

Simbologia fra crocifissi e fazzoletti verdi

In questi giorni si è parlato molto del significato di un simbolo, il crocifisso, della sua esposizione in luoghi pubblici come la scuola e del suo significato. I simboli della vita sociale e politica nel nostro paese sono però molti e alcuni potrebbero avere anche un significato più offensivo di quello che rappresenta il crocifisso. Sarebbe sufficiente prestare un po' attenzione a quello che le immagini televisive o fotografiche ci propongono per coglierne diversi in molte situazioni. Il crocifisso ha salito alla ribalta delle cronache sia per una sentenza della corte europea in seguito ad un esposto, ma anche perchè quel simbolo investe la sfera religiosa che, come sappiamo benissimo, nel nostro paese costituisce un tema molto delicato. Ma altri simboli, che investono sfere laiche e che quindi colpiscono meno la coscienza popolare, rischiano di essere più pericolosi per la democrazia del nostro paese. Mi riferisco in particolare a parlamentari o peggio ancora rappresentanti del nostro governo, ma più in generale ad uomini politici facenti parte delle nostre istituzioni che ostentanto simboli di appartenenza a movimenti o formazioni politiche che sono dichiaratamente contro le istituzioni stesse. Nel caso specifico si tratta dei parlamentari e dei ministri della Lega Nord. Questa formazione politica non ha mai fatto mistero del proprio manifesto politico che prevede la creazione di uno stato Padano e della eventuale secessione dalla repubblica italiana. Non a caso la Lega ha dato vita al Parlamento Padano, alla Guardia Padana e a manifestazioni meno significative ma al tempo stesso indicative della volontà separatista di questa formazione politica (parlo per esempio della nazionale di calcio Padana ed altre scemenze simili). Allora è ammissibile che un ministro della repubblica italiana che ha giurato fedeltà alla costituzione italiana, si presenti in cerimonie ufficiali a livello nazionale ed internazionale ostentando i simboli di questa volontà secdessionista ? Parlo di cravatte verdi, fazzoletti verdi, per non parlare di camice verdi o di messe in scene teatrali come quelle messi in atto da Castelli nella precedente legislatura (saltava in piazza davanti a Montecitorio al grido di .. chi non salta italiano è). Se devo essere sinceero personalmente, pur ritenendo opportuno che nei luoghi pubblici sarebbe bene non esporre simboli religiosi di alcun tipo, vedere un ministro con la cravatta verde mi mette maggiormente a disagio di vedere il crocifisso esposto sulla parete di un'aula scolastica. Non è tanto l'indumento verde in quanto tale che provoca disagio e fastidio, ma il fatto che una formazione come la Lega, che ha determinati ideali antidemocratici, abbia preso quel colore come simbolo rappresentativo della formazione stessa. Il discorso è naturalmente di tipo generale, nel senso che avrebbe lo stesso significato anche se qualche politico o ministro comunista (purtroppo in parlamento non ce ne sono più ormai) si mostrasse in pubblico con un fazzoletto rosso. Ritengo che chi siede in parlamento o sugli scranni del governo, aldilà della sua appartenenza politica, prima di tutto dovrebbe aver presente che la sua funzione è al servizio dello stato e della repubblica italiana. Insomma il detto ... l'abito non fa il monaco .. non sempre è vero soprattutto in una società in cui si dà molto valore alle apparenze. .

2 commenti:

carladidi ha detto...

...posso considerare assolta la mia ederina in oro smaltata in verde?

antipolitico ha detto...

ok assolta .. ma solo in virtù della padrona :-)