lunedì 16 novembre 2009

Brunetta show pubblicizza la sua riforma del nulla

Quando si fanno delle cose fatte bene non c'è bisogno di sbandierare ai quattro venti il proprio operato, questo viene sicuramente notato e valutato per quello che è. Al contrario quando invece si parla troppo di ciò che si fa e ci si loda autonomamente sulla scia del .. ma come sono bravo .. ma come sono bravo, allora c'è da dubitare fortemente della qualità del lavoro portato a termine. Uno degli aspetti che rende odioso questo governo è proprio questo, il continuo sbandierare abbiamo fatto questo, abbiamo fatto quest'altro, faremo questo, faremo quest'altro come a volersi autoconvincere della propria opera. Uno dei maggiori fautori della politica dell'autoincensamento è proprio il miniministro Renato Brunetta. Dove si è mai visto un ministro che per autoelogiare la propria pseudoriforma della pubblica amministrazione addirittura lancia un sito con il proprio nome denominato Riformabrunetta. Un delirio di onnipotenza che solleva più di un dubbio sulla portata di questa così detta riforma. Più che una riforma sembra un'insieme di regole per punire e premiare i dipendenti pubblici a seconda della loro dedizione al lavoro, ma senza toccare minimamente quelle che sono le vere barriere che impediscono un buon funzionamento della pubblica amministrazione. Una su tutte, quella che si può definire la barriera principale l'eccessiva burocrazia determinata da leggi e leggine a volte prive di senso che fanno impazzire il cittadino comune. Senza toccare questo aspetto e senza introdurre elemeni innovativi nella pubblica amministrazione, la riforma Brunetta altro non è che una crociata contro i dipendenti pubblici. Brunetta inizia la sua missione nel giugno del 2008 quando con tanto di trombe al seguito lancia la sua lotta ai così detti fannulloni (termine dispregiativo che la dice lunga sulla levatura morale e intellettuale di questo fallito docente universitario). Se poi qualcuno si prende la briga di spucliare la legge si vede che il ministro se la prende con chi si assenta per malattia, con chi prende permessi per assistere genitori non autosufficienti, figli disabili, con chi prende permessi di per donare il sangue, insomma una vera lotta esclusivamente a chi si assenta dal lavoro per problemi di salute sua o dei propri famigliari. Per ogni giorno di assenza, si decurta la parte accessoria dello stipendio. Ora è sicuramente vero che nella pubblica amministrazione, ma ritengo in ogni luogo di lavoro pubblico e privato, c'è gente che scansa il lavoro ... ma era questo l'unico modo per intervenire .. ? a tappeto e solo su chi si assenta per malattia ? A luglio 2009 sempre il solerte ministro lancia l'operazione trasparenza: su ogni sito della P.A. si devono pubblicare gli stipendi dei dirigenti e la percentuale di assenza del personale. Un'operazione che fra l'altro costa in termini di lavoro per rendere disponibili sui vari siti soprattutto i dati sulle assenze ... ma al cittadino a che cosa servono questi dati ? E poi qualcuno ha spiegato che fra le assenze sono comprese anche le ferie ? Cosi' il ministro lasncia il suo proclama ad ottobre quando rileva che le assenze nei mesi di agosto e settembre le assenze sono notevolmente aumentate ..... grazie al c.... mi verrebbe da dire hai messo anche le ferie nel calcolo delle assenze. E allora in seguito a questa rilevazione altro suono di trombe ed altro inasprimento per le visite fiscali .. come se quello fosse al solito l'unico problema della Pubblica Amministrazione. Ed arriviamo ad oggi con l'ennesimo squillo di trombe che annuncia l'ennesima riforma della P.A. che di fatto una riforma non è. Si parla solo di premi e di punizioni mettendo gia' dei paletti: i piu' bravi prenderanno il 50% del salario accessorio messo a disposizione ... ma questi piu' bravi non potranno che essere il 25% dei dipendenti, un altro 50% meno bravi si dividerà il restante 50%, mentre il 25% degli scarsi non beccherà un euro. Insomma una lotta all'ultimo coltello per accaparrarsi poche centinaia di euro. Questo e' un altro aspetto della Pubblica Amministrazione che il ministro si è guardato bene da toccare: gli stipendi veramente da livello del terzo mondo. Nella riforma non si parla di snellimento delle procedure, di semplificazioni delle norme, di vera trasparenza non sulle assenze ma sull'iter degli atti, di collegamento fra le varie pubbliche amministrazioni ... questo sarebbe il vero terreno della riforma e se si fosse intervenuti in questo ambito le fanfare e le trombe non sarebbero servite .... ma per pubblicizzare il nulla è necessario dare fiato alla bocca senza un collegamento con il cervello..

3 commenti:

carladidi ha detto...

...che peccato io sia vecchia e senza "lavoro"...mi aspetterebbe una rivincita!

Anonimo ha detto...

Capita a fagiolo, questa tua, dopo che io mi sono sentita solidale, poco fa, con gli hacker che hanno mandato in tilt il sito del nostro eroe... Rubo, as usal :)

Rigitans' ha detto...

are il nome ad un sito istituzionale col proprio cognome è di uno squallido...io mi sono icaXXato quando l ho sentita sta cosa.

ma se brunetta non si fa campagna e propaganda, curando la propria immagine, non è soddisfatto.