venerdì 15 aprile 2016

Nessuno può permettersi di dirci quando andare o non andare a votare: io vado e voto Si


"È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.
La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
La legge determina le modalità di attuazione del referendum."
Questo è quanto dice la Costituzione a proposito di referendum e da qui ad affermare che la Costituzione legittima l'astensionimso come strumento politico per contrastare un referendum ce ne corre. Ma si sa in Italia siamo abituati ad interpretare a proprio uso e consumo qualsiasi articolo di legge e ad interpretarlo in modo differente a seconda dei casi. E' scandaloso che un presidente del consiglio inviti i cittadini a non andare a votare ma forse è più scandaloso ancora che questo invito poi rivesta segno opposto a seconda della situazione. Matteo Renzi, bulletto del quartiere che occupa una poltrona non legittimamente, si lamenta alla Camera quando le opposizioni escono e non votano la contro-riforma Costituzionale per poi, uscito dalla camera, invitare i cittadini a non votare domentica 17 aprile 2016 per il famoso referendum detto delle trivelle. Un comportamento che la dice lunga sulla concezione che il capo del governo ha dei cittadini: delle marionette manovrate a proprio uso e consumo, oggi andate a votare, domani non ci andate. Stesso atteggiamento quello dell'ex presidente della repubblica Giorgio Napolitano che in occasione del referendum sull'acqua dichiarava che lui aveva sempre fatto il proprio dovere e sarebbe quindi andato a votare, mentre oggi ritiene legittimo l'invito di Matteo Renzi all'astensione. Ma per Napolitano c'è la giustificazione dell'età ormai avanzata. Basterebbe questo per andare a votare domenica: dare una lezione a questi due oppositori della democrazia.
Poi speriamo che il Si abbia il sopravvento contro le innumerevoli bugie di cui si è fatto grande uso in questi giorni (anche da parte dei fautori del Si purtroppo) per dare un segnale a quel governo, ed in primis a Matteo Renzi, che da quando si è insediato si è subito schierato con le lobby degli imprenditori ed ora con quella dei petrolieri elargendo regalie a mani basse (altro che gli 80 euro per comprarsi il voto alle elezioni europee). Un Si riporterebbe la situazione delle concessioni a prima del famigerato provvedimento che tenta di prolungare fino ad esaurimento le concessioni stesse. E cioè quando una concessione per estrazione di gas o petrolio arriva alla sua scadenza potrà essere rinnovata ma naturalmente rimodulando gli oneri a carico del concessionario anche in cosiderazione dell'impatto ambientale. Tutto qui, niente posti di lavoro che si perdono, niente pozzi che rimangono non sfruttati, niente di tutto questo. Poi come tutti i referendum su problematiche energetiche, come quello sul nucleare, se la politica non prende atto della volontà popolare e non agisce di consequenza è un altro paio di maniche. Sul nucleare vogliono farci credere che è stata un'ipocrisia perché poi l'energia, prodotta con il nucleare, l'acquistiamo dalla Francia. L'ipocrisia è della politica che non ha saputo intraprendere un piano energetico che possa ritenersi tale, caso mai coloro che hanno detto no alla energia nucleare hanno la colpa poi di votare quei partiti che erano a favore. Come accaduto sull'acqua: che senso ha votare contro la privatizzazione dell'acqua per poi alle elezioni politiche si da il proprio voto a chi è a favore della stessa privatizzazione ? Il senso è che ora il risultato di quel referendum è in pericolo. Ora ci dicono che se vince il Si le trivelle sono bloccate e compreremo il petrolio o il gas dalla Croazia, altra falsità anzi doppia falsità: le trivelle non saranno bloccate ma non avranno una concessione in bianco e anche se fossero tutte chiuse a scadenza concessioni, non compreremo niente o quasi dalla Croazia considerato che l'estrazione in mare non raggiunge nemmeno il 2% del nostro fabbisogno. 

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