mercoledì 27 aprile 2016

La memoria perduta (dell'Europa e dell'Italia)



Quando il 9 novembre del 1989 iniziò la demolizione del muro di Berlino e risprese la libera circolazione fra Germania Ovest e Germania Est, nessuno poteva immaginare che dopo solo 27 anni muri, fili spinati, frontiere sarebbero tornate di moda. E questo dopo essere passati dal famoso trattato di Schengen per la libera circolazione fra gli stati della comunità europea. Ora tutto sembra essere vanificato e l'Europa, sotto la pressione dell'immigrazione dai paesi arabi e africani, mostra non solo la sua debolezza e incosistenza ma anche la completa perdita di memoria della sua recente storia. Dopo le deportazioni della seconda guerra mondiale, dopo il muro di Berlino eretto per impedire proprio a libera circolazione, sembrava impossibile tornare indietro e rinunciare alla libertà di circolare all'interno dell'europa. Ed invece in pochi mesi ecco che si stanno facendo giganteschi passi indietro sia da parte dei paesi ultimi arrivati ma anche da parte di paesi storici come l'Austria. Si innalzanao muri, si stendono fili spinati, si installano barriere, si fanno accordi per scambiare persone (gli immigrati) come fossero figurine, si realizzano campi dove "tenere" gli immigrati, scene e immagini che si pensava appartenere al passato tragico della seconda guerra mondiale ma che diventano di attualità. Ecco che l'Europa non solo dimentica la propria storia, ma di fronte al primo problema reale da affrontare dalla sua nascita, dimostra la propria incosistenza, la propria fragilità, la propria inesistenza. I vari stati agiscono per conto proprio nel tentativo di salvaguardare esclusivamente i propri interessi e quel sentimento di appartenenza, che viene spesso inserito nei discorsi della retorica politica, è svanito più velocemente della neve al sole. Però non è solo l'Europa ed i paesi che stanno erigendo barriere ad aver perso la memoria, ma anche l'Italia fa la sua parte. Basta vedere che cosa è accaduto il 25 aprile scorso durante le manifestazioni per ricordare la liberazione: frange fasciste che inneggiavano ai temi che furono, centro sociali che, ignari della storia, scendono in piazza esclusivamente per creare caos, tentativi ormai in atto da circa venti anni di mettere sullo stesso piano i camerati con i partigiani con la debole scusa che entrambi hanno causato morti. Certamente ma mente i primi ammazzavano per limitare la libertà del popolo italiano, i secondi lo fecere per liberare il popolo stesso. E c'è una bella differenza.

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