lunedì 25 aprile 2016

25 Aprile: dalla festa della liberazione alla festa della retorica.

E siamo ancora qui a festeggiare il 25 aprile, festa della liberazione dal fascismo, festa della democrazia, festa della repubblica. Ma oggi più che altro diventata festa della retorica, soprattutto da parte della politica che in questi ultimi anni fa di tutto per ammazzare la democrazia, ammazzare la libertà mortificando i cittadini e togliendo loro quel potere decisionale che la costituzione affida al popolo. Dagli anni di Berlusconi che se ne fregava di questa giornata impegnato a difendere la "propria" libertà con leggi adeguate, siamo appena entrati negli anni di Renzi, degno figlio putativo di cotanto padre. Renzi ed il Pd sono impegnati strenuamente a riformare il paese attuando quel disegno politico che l'ex cavaliere avava in testa ma che non è stato capace di realizzare. Le fondamenta di questa nuova stagione sono la legge elettorale e la riforma costituzionale che costituiscono il primo colpo alla democrazia conquistata con il 25 aprile 1945. Ma le azioni del governo contro la democrazia sono molteplici a partire dalla riforma del lavoro che ha totlto qualsiasi tutela ai lavoratori liberalizzando il licenziamento indiscriminato, passando alla campagna a favore dell'astensionismo nell'ultimo referendum dello scorso 17 aprile, per arrivare poi al tradimento, sempre in materia referendaria, del volere popolare in merito alla privatizzazione dell'acqua fino alla difesa ad oltranza dei politici corrotti in contrapposizione con la magistratura. Insomma in ogni suo atto l'attuale governo a guida si del Parito Democratico ma sostenuto da frange dell'ex partito della libertà di Berlusconi, mina i valori fondamentali dai quali è sorta la nostra repubblica. Oggi sentiremo discorsi pieni di retorica da parte di tutte le istituzioni, da Mattarella a Renzi, passando per Boldrini per poi tornare domani all'opera distruttrice di quel sogno che guidò i partigiani alla lotta per la liberazione. La parola tornerà al popolo nel mese di ottobre e quella sarà l'ultima occasione per riportare il paese indietro dallo sfascio democratico di questi anni e di questi ultimi mesi, quello sarà il nuovo 25 aprile degli anni 2000, si vedrà se i nuovi "partigiani" armati di matita e scheda referendaria sapranno ripercorrere ciò che fecero i nostri antenati armati invece di bombe e fucili. Buon 25 aprile ma ancora di più buon mese di ottobre 2016.

1 commento:

Berica ha detto...

Resistere a tutto questo e all'attacco ai danni della Costituzione Repubblicana