martedì 12 aprile 2016

12 Aprile 2016: il Partito Democratico uccide la democrazia .... ora tocca ai cittadini






Ecco il governo che oggi 12 aprile 2016 ha dato un altro colpo alla democrazia facendo approvare la riforma della Costituzione Italiana. Il primo colpo era stato dato con l'approvazione della legge elettorale denominata Italicum, un legge che, in associazione a quanto previsto dalla nuova costituzione, trasformerà la repubblica italiana da una democrazia parlamentare in una democrazia partitica. Grazie al permio di maggioranza previsto dall'Italicum ed all'abolizione del Senato elettivo, alle prossime elezioni politiche il potere sarà affidato interamente ad un singolo partito anche se minoritario nel paese. Ora la parola passerà ai cittadini che, grazie al referendum sulla costituzione e probabilmente anche a quello sulla legge elettorale, potranno riprendersi in mano la democrazia dopo l'attacco indiscriminato di Renzi e del suo Partito Democratico. L'assurdo è che questa operazione è stata portata a termine da un partito che nel suo nome fa riferimento alla democrazia, ma che si è affidato ad un uomo, Matteo Renzi, che già dalle elezioni primarie che lo portarono alla guida del Pd dichiarò senza mezzi termini che il suo obiettivo era fare breccia a destra. E come avrebbe potuto aprire questa breccia se non attuando politiche che con la sinistra e con la storia del partito del quale è diventato segretario non hanno niente a che fare ? Renzi ha ipnotizzato l'ala sinistra del carrozzone del Partito Democratico, ha portato a se quelle schiere del centro destra (Alfano e Verdini) che gli servivano per attuare il suo malefico piano ed ha attuato le due riforme ammazza democrazia in un parlamento deserto se non per i banchi della sua maggioranza. Così il paese si ritrova con una nuova legge elettorale, peggiore della precedente e probabilmente ancora una volta incostituzionale, con una nuova costituzione, con il potere dei cittadini quasi del tutto annullato, il tutto grazie ad un parlamento di fatto illegittimo ed un governo che attua un programma votato da nessuno. Ora il pallino passa in mano ai cittadini che potranno respingere questo volento attacco alla democrazia ed anche rimandare a casa un capo di governo che non si è mai sottoposto al voto. Di fatto anche questa è una stortura in quanto le modifiche costituzionali sono una prerogativa del parlamento e non certo del governo e legare il proprio destino al risultato di un referendum costituzionale è una mossa scorretta che ha il sapore del ricatto. Un primo assaggio si potrebbe avere già il prossimo 17 aprile quando si svolgerà il referendum sulle concessioni delle piattafrome estrattive, il presidente del consiglio si è speso per l'astensione e se il referendum raggiungerà invece il quorum sarebbe un bel segnale per il borioso ed arrogante Matteo Renzi.

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