venerdì 1 novembre 2013

Il vizietto tutto italiano


Non c'è solo il politico che elargisce favori in cambio di voti, in Italia il vizio dell'uomo potente che aiuta l'amico od il presunto amico per ribadire il proprio potere costituisce una debolezza molto diffusa. Ed allora ecco che si scopre che perfino una ministra tecnico si adopera per un'operazione umanitaria come la definisce lei: togliere dalla galera un'amica o figlia di amici non abituata alla vita carceraria. Il telefono questa stupenda invenzione che ti permette di intercedere, direttamente dalla propria poltrona di ministro o di presidente del consiglio, e far valere il proprio ruolo su dei poveri servitori dello stato. Il condannato la fece pro sua nel tentativo di non scoperchiare il suo vizietto (fare sesso con minorenni), la ministra Cancellieri semplicemente per aiutare la figlia di un'amico. Le motivazioni erano diverse, il cattivo costume dello stessio genere, le consequenze una volta scoperti esattamente le stesse. Sia nel caso del condannato sia nel caso della ministra della giustizia i due sono rimasti ben saldi al proprio posto ed incollati alla propria poltrona. In qualsiasi altro paese una volta scoperti i due per decenza e per rispetto delle istituzioni si sarebbero dimessi, e comunque, se non lo avessero fatto di propria spontanea volontà, sarebbero stati costretti alle dimissioni dagli appartenenti alla propria parte politica. Nel caso poi della Cancellieri sarebbe toccato allo stesso presidente del consiglio cacciarla o costringerla ad andarsene. In Italia no. In Italia sono gli avversari politici a chiedere le dimissioni, salvo poi cambiare completamente atteggiamento quando a cadere in questi episodi di malcostume è un personaggio della propria parte politica. Se poi la politica non fosse riuscita a cacciare questi personaggi indegni di occupare le istituzioni, in qualsiasi altro paese ci avrebbe alla fine pensato l'opinione pubblica a costringerli a questo inevitabile passo. Ma ancora una volta non Italia dove la politica è sempre e comunque schierata e pronta a condannare o assolvere lo stesso gesto a seconda dell'appartenenza di chi lo compie, e dove l'opinione pubblica si è adeguata a questo standard di giudizio. Questo è uno dei grandi mali del paese: non saper discernere che un politico non può permettersi certi atti o certi interventi che dovrebbero essere sempre condannati e ritenuti incompatibili con la propria attività istituzionale, ma il pesce non puzza sempre prima dalla testa .... quanto piuttosto anche e spesso dalla coda.

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