martedì 19 novembre 2013

Il Partito Democratico esce allo scoperto ....


Dopo circa 6 anni dalla sua fondazione il Partito Democratico esce da un'ambiguità endemica e lascia definitivamente la collocazione farlocca che si era dato di partito di sinistra. Una collocazione solo nominale e non certo per i fatti che hanno contraddistinto la vita di questo carrozzone. Un partito che accoglie fra le proprie file personaggi come la Binetti, Rutelli, Fioroni e via dicendo non può certo definirsi un partito di sinistra, senza poi contare che il primo risultato concreto ottenuto dal Pd è stata la caduta del governo Prodi dopo solo due anni. Anche se molti di quei personaggi poi hanno lasciato il Partito Democratico, oggi il partito è uscito finalmente allo scoperto in virtù delle elezioni che ci sono state per i candidati che si contenderanno la carica di segretario del partito alle prossime primarie. L'ha spuntata il meno collocato a sinistra anzi il più collocato a destra dei quattro candidati, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, ed il fatto che scaturisca dal voto degli iscritti rivela la vera anima di questa formazione politica. Che cosa può avere di sinistra un personaggio che va ad Arcore a cena giustificando che si trattava di una visita istituzionale scambiando la residenza dell'allora tizio del consiglio come la sede istituzionale del governo. O che cosa ha di sinistra un sindaco che affitta le bellezze artistiche della propria città per eventi di imprenditori del capitalismo italiano come se fosse sue proprietà. Ed ancora può un futuro segretario di un partito che si definisce di sinistra accettare l'appoggio dei poteri forti del paese, Benetton ecc. Senza poi parlare delle sue capacità comunicative, che somigliano molto a quelle del condannato e del comico, tese a parlare a ruota libera ed in maniera simpatica e piaciona ma senza contenuti. Renzi ha capito dove sta il trucco per avere successo politico in Italia in questo periodo storico e sta mettendo a frutto le proprie capacità per raccogliere consensi. Ha la faccia pulita non quella da mafioso del condannato, usa un linguaggio pulito e non volgare, offensivo e pesante come quello di Grillo, insomma uno stile tutto personale ma se poi scendiamo sui contenuti il livello dei tre personaggi è esattamente della stessa natura: il vuoto ed il niente. Con questa elezione, che verrà poi sancita dalla farsa delle primarie (assurdo che si consenta di votare per il segretario di un partito anche i non iscritti, è come se per il presidente della repubblica si consentisse di votare anche ai parlamentari non italiani), il Partito Democratico si affida un segretario schierato lontano anni luce dalla sinistra reale e molto più vicino alle idee, agli atteggiamenti ed al modo di fare politica del suo amico il condannato. Un arrivista che ha usato il Pd per arrivare a diventare sindaco di Firenze ed ora sfrutta la sua carica per arrivare a diventare segretario e poi candidato premier magari a spese del povero Letta. Dopo questa elezione sarebbe ora davvero che la sinistra vera si riunisse e desse vita ad una coalizione o formazione unica senza insistere in quelle divisioni che hanno avuto come diretta consequenza la scomparsa totale dal parlamento ormai in mano a forse del centro destra o addirittura fasciste travestite da populismo puro.

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