domenica 17 novembre 2013

La repubblica degli inciuci ...


La vera riforma delle riforme nel nostro paese sarebbe una: inserire nella costituzione una norma per evitare gli inciuci di qualsiasi genere e tipo. In un paese serio, in una vera democrazia, non dovrebbe esistere la necessita' di una simile norma, ma l'Italia non e' ne' un paese serio ne' tanto meno una democrazia e quindi norme di questo tipo sono indispensabili per garantire una parvenza di repubblica democratica. Questa norma dovrebbe impedire a qualsiasi politico di cambiare schieramento in corso d'opera e cioe' durante la legislatura finendo in una formazione politica diversa da quella per la quale ha ricevuto il voto. Allo stesso tempo dovrebbe impedire ad un partito di sciogliersi per andare a formarne un altro dando vita quindi ad un nuovo soggetto che non ha ricevuto il voto degli elettori. A che titolo un politico rimane in parlamento dopo essere stato eletto in un partito quando se ne va da quel partito per confluire in un altro o quando addirittura il partito stesso viene sciolto per costituirne un altro ? Sono tanti gli episodi del genere e sono tipici proprio della cosi' detta seconda repubblica, quella che doveva garantire governi stabili, che doveva fondarsi sul bipolarismo, quella che doveva rafforzare la democrazia ed invece sotto questo punto di vista le cose sono andate peggio rispetto agli anni 50-80. Sono innumerevoli gli esempi e trasversali dalla Lega che fa cadere il primo governo Berlusconi, a Rifondazione che fa lo stesso con Prodi, a Veltroni che da vita al Partito Democratico minando il secondo governo Pordi e causandone la fine, ai vari De Gregorio e Scilipoti, a Fini che fonda Futuro e Liberta' staccandosi dal Pdl, fino ad arrivare ad oggi con il Pdl che muore per ridar vita a Forza Italia e un manipolo di parlamentari che fon da Nuova Destra o come si chiama. Il tutto fregandosene altamente degli elettori, di coloro cioe' che hanno consentito con il loro voto di sedere su quelle poltrone. L'elettore vota un simbolo perche' per lui rappresenta qualcosa, o una persona perche' appartiene a quel simbolo e poi in parlamento le carte vengono mischiate e soprattutto modificato il quadro politico rispetto a quello delle elezioni. Un malcostume del quale si sono fatti interpreti anche coloro che rappresentano il nuovo: i grillini del M5S. Non sarebbe piu' corretto che chi cambia partito, chi cambia nome, chi in qualche modo non fa piu' parte della formazione per la cui appartenenza e' stato si dimettesse ? Gia' ma e' pura utopia per un parlamento che da tre mesi ormai non riesce e non vuole buttare fuori un tizio che e' stato condannato per il reato piu' grave nei confronti della pubblica amministrazione, la frode fiscale. Con la complicita' dei suoi elettori che meriterebbero di andare in galera insieme a lui.

Nessun commento: