lunedì 25 novembre 2013

Presidente oggi lei ha perso un'occasione per non scendere al livello del condannato


Fino a pochi mesi fa, prima del pataracchio dell'elezione del nuovo presidente della repubblica, Giorgio Napolitano è stato, per quanto possibile, il garante della democrazia nel nostro paese. E' stato l'unico baluardo contro le disgraziate leggi ad personam del governo e del parlamento della precedente legislatura da una parte formato da una banda di irresponsabili devoti alla difesa di un leader che poi si è dimostrato essere un pregiudicato, e dall'altra da un carrozzone incapace di fare una reale opposizione come avviene in una qualsiasi democrazia occidentale. Dopo le elezioni di febbraio, al cospetto di un parlamento incapace perfino di elegere un nuovo presidente della repubblica, Giorgio Napolitano ha iniziato ad scendere di livello ed andare fuori dalle righe. Oggi ha forse raggiunto il minimo con la lettera ai giudici di Palermo con la quale tenta di sottrarsi ad essere interrogato sull'indagine dei rapporti fra stato e mafia. In perfetto stile del condannato afferma di non avere niente da dire e di non sapere niente su un'indagine delicata e fondamentale per fare chiarezza sui reali rapporti fra la politica e le organizzazioni mafiose nel nostro paese. Se un presidente della repubblica, il primo cittadino d'Italia, cerca di sottrarsi a dire quello che sa o anche quello non sa davanti ai giudici, allora davvero la giustizia in questo paese è calpestata anche da chi dovrebbe difenderla a spada tratta. Una lettera che arriva proprio nel giorno in cui il condannato sferra il suo attacco mediatico, alla giustizia, al parlamento, alle istituzioni, ai cittadini onesti, in pratica a tutto lo stato. Mentre il presidente della repubblica scriveva ai magistrati di palermo dichiarandosi una delle tre scimmiette, quella che non parla perchè non sa, il codannato organizzava il suo comizio davanti alla stampa affermando che in Italia si sta perpretando un colpo di stato, unico caso al mondo quello di un condannato, un pregiudicato al quale viene concesso addirittua di parlare alla stampa per proclamare la propria innocenza. Anche se mercoledi' il pregiudicato fosse finalmente allontanato dal senato, serviranno molti anni per risollevare questo paese dal baratro nel quale è affondato e non solo per problemi della sua economia, ma anche e soprattutto per la decadenza nei costumi, nella società, nel rispetto dell'onesta e delle istituzioni. Un tempo che si allungherà anche a causa del basso profilo dei politici attualmente in campo e soprattutto di coloro che si propongono come il nuovo che avanza.

Nessun commento: