martedì 12 marzo 2013

Grillo rinuncia al finanziamento pubblico come io rinuncio al premio Nobel

Quello che diventa ormai insopportabile in questo paese e' essere presi in giro come cittadino da quella classe politica che, per il ruolo che svolge, dovrebbe essere priva di qualsiasi macchia e soprattutto chiara e limpida verso il paese tutto. Soprattutto poi in un paese come il nostro dove la normativa e' vasta, complessa, intricata e interpretabile per cui una legge puo' sempre sancire principi diversi ed a volte anche opposti a seconda da quale angolazione la si veda. Lo stesso linguaggio utilizzato nella stesura delle norme sembra fatto di proposito per renderle incomprensibili. Per il cittadino qualunque quindi e' praticamente impossibile conoscere tutte le leggi che regolano la nostra vita ed anche conoscendole e' impresa disumana capire quando qualcuno fa il furbo per aggirare, per interpretare o per comunque usare la legge a proprio uso e consumo. Purtroppo il politico italiano, che poi e' il principale responsabile di tale situazione legislativa, gioca molto su questa "ignoranza" diffusa in merito alla legislazione vigente da parte del cittadino. Veniamo al fatto che ha portato a questa riflessione. Da quando e' nato il Movimento 5 stelle, uno dei mantra del suo ideatore e padre/padrone e' la rinuncia al finanziamento pubblico, una rinuncia sbandierata come un punto a proprio favore per dimostrare che si puo' fare politica anche senza prendere i soldi dallo stato. In effetti un punto a favore del movimento se non fosse che lo stesso movimento non potrebbe accedere a tali finanziamenti e quindi si tratta di una rinuncia ad un qualcosa non avrebbe diritto. Insomma sarebbe come se io che mi diletto a scrivere piccoli racconti rinunciassi al premio Nobel per la letteratura che nessuno mai mi assegnerebbe. Ecco infatti che cosa recita l'art. 5 della legge 6 luglio 2012, n. 96 che tratta della riduzione del finanziamento pubblico ai partiti. 

Atti costitutivi e statuti dei partiti e dei movimenti politici 
1. I partiti e i  movimenti  politici,  ivi  incluse  le  liste  di candidati che non siano diretta  espressione  degli  stessi,  qualora abbiano diritto ai rimborsi per le spese elettorali o  ai  contributi di cui alla  presente  legge,  sono  tenuti  a  dotarsi  di  un  atto costitutivo e  di  uno  statuto,  che  sono  trasmessi  in  copia  al Presidente del Senato della Repubblica e al Presidente  della  Camera dei deputati entro quarantacinque giorni dalla  data  di  svolgimento delle elezioni. L'atto costitutivo e lo statuto  sono  redatti  nella forma dell'atto pubblico e indicano in ogni caso l'organo  competente ad approvare il rendiconto di esercizio e l'organo  responsabile  per la gestione economico-finanziaria. Lo statuto deve essere  conformato a principi democratici nella vita interna, con  particolare  riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze e  ai  diritti degli iscritti. 
  2. I partiti e i  movimenti  politici,  ivi  incluse  le  liste  di candidati che non siano diretta espressione  degli  stessi,  che  non trasmettano al Presidente del Senato della Repubblica o al Presidente della Camera dei deputati gli atti di cui al comma 1, nel termine ivi previsto, decadono dal diritto ai rimborsi per le spese elettorali  e alla quota di cofinanziamento ad essi eventualmente spettante.


Praticamente quindi i partiti o movimenti che partecipano alle elezioni e che intendono accedere ai  rimborsi elettorali devono dotarsi di un atto costitutivo, di uno statuto dove indicare gli organi responsabili della gestione economica del partito e del movimento. Ora il movimento a 5 stelle come ben noto non ha uno statuto per scelta del proprio fondatore che intende gestire in maniera autonoma, personale e autoritaria il movimento stesso. Grillo non vuole organi democratici come accade in ogni partito in quanto intende gestire direttamente e senza interferenze il proprio movimento. Quindi in base a questa sua scelta il Movimento a 5 stelle non avrebbe accesso comunque a rimborsi elettorali e quindi rifiuta un qualcosa a cui non ha assolutamente diritto. Si potrebbe obiettare: ma che cosa cambia ? Alla fine i soldi pubblici non li prende. Certamente e' solo una questione di correttezza e di trasparenza: la scelta di non accedere ai rimborsi e' una scelta obbligata e non fatta in piena autonomia da Grillo, in quanto il movimento a 5 stelle non ha i requisiti per accedere ai finanziamenti in oggetto. Chi fa della lotta alla "vecchia" politica una propria bandiera dovrebbe quanto meno evitare questi piccoli imbrogli e quanto meno essere chiaro e limpido verso non solo i propri elettori ma verso tutto il paese. 

(Ringrazio due amici di Facebook per la segnalazione .... come vedete faccialibro non e' solo un gioco ed un passatempo ma anche una risorsa per accedere ad informazioni ... nascoste)


5 commenti:

Anonimo ha detto...

E secondo te se i soldi si vogliono intascare ci vuole molto a creare una struttura adeguata?
Ma risparmiatevi queste pantomime e pensate a restituire non solo questi ma anche tutti gli altri milioni di rimborsi che avete preso!

antipolitico ha detto...

Intanto io non devo restituire niente in quanto non sono iscritto a nessun partito e non ho votato nessun partito della precedente legislatura. Secondo forse dovresti leggere piu' attentamente in quanto io non ho detto che ha dato vita a tutta una pantomima ma semplicemente che lui che urla addosso a tutti la loro disonest', non e' stato ne' onesto ne' chiaro ... e da lui che si erge a palandino del cambiamento questo non e' certo un buon segnale. Tutto qui ... Terzo firmati almeno la prossima volta

antipartitico ha detto...

Già mi immagino cosa sarebbe successo se il M5S avesse presentato i requisiti.

Te li immagini i giornali ?

"Grillo chiede l'abolizione dei contributi ma si mette in coda per incassare!"

Ritengo che sia stata un ottima scelta non presentare i requisiti, cosa che poteva fare in 5 minuti contrariamente alla scrittura di qualsiasi cosa che ti permetta di essere insignito di un premio Nobel.

Ritengo quindi che il disonesto sia del tutto fuori luogo visto che comunque non ha incassato nulla.

La chiarezza è molto relativa, e dipende molto dal contesto. Inoltre gli slogan devono per definizione arrivare alle persone nel modo più semplice possibile e dire "Noi non prendiamo finanziamenti" mi sembra molto semplice e diretta.

Cosa avrebbe dovuto usare come slogan?
"Noi per non prendere i finanziamenti come da articolo x del decreto y della legge z non ci dotiamo di uno statuto così non possono rompere le balle con i rimborsi"
Ovviamente esagero, ma uno slogan deve essere semplice e vero.

Anonimo ha detto...

Dopo aver letto questo inutile articolo penso solo una cosa ... che schifo !

antipolitico ha detto...

C'e' modo e modo di dire le cose ... personalmente non condivido chi urla, sbraita, offende piuttosto che semplicemente proporre e difendere le proprie proposte e le proprie idee. Grillo non ha fatto niente di particolarmente grave ... ha solo difettato in chiarezza e limpidezza e da lui se ne pretende più che da ogni altro. Che avrebbe dovuto dire .. ? semplicemente: "Il M5S non ha uno statuto che gli consente di accedere ai finanziamenti pubblici ma anche se lo avesse li rifiuterebbe" Tutto qui ... ma strillare una simile dichiarazione non avrebbe avuto lo stesso effetto che semplicemente strillare "Non prendiamo finanziamenti". Tutto qui ... ma questi sono pensieri di chi crede ancora negli ideali, nei principi e nell'onesta .. che non hanno bisogno di essere sbandierati urlando a squarciagola. D'altra parte urlare, offendere, comportarsi con il peggior tifoso da stadio ... paga .. altrimenti forse oggi non avremmo ne' Berlusconi nè Grillo. Concordo poi con l'ultimo commento ... Che schifo .. ma credo che sia uno schifo diverso ...