venerdì 15 marzo 2013

L'Italia sacrifica un proprio funzionario per salvare due presunti omicidi


La vicenda dei due militari che a bordo di un cargo hanno ucciso due pescatori indiani non poteva avere uno svolgimento peggiore. L'Italia sta facendo una figuraccia dopo l'altra. Figuracce che sono iniziate dall'approssimazione con la quale l'allora ministro della guerra La Russa, smanioso di menare le mani o di sparare qualche copo di fucile, organizzò questo tipo di missioni. Un'approssimazione proseguita con il far passare i due militari come degli eroi e non come due soldati che, in maniera avventata, hanno sparato su due inermi pescatori prima di accertarsi che fossero realmente pirati. Ma la frittata finale è stata completata con il trattenere i due imputati in Italia dopo averli sotratti alle autorità indiane con la scusa delle elezioni. Certo gli indiani sono stati molto ingenui avendo accordato un mese ai due quando sarebbero stati sufficieni due giorni, e su questa ingenuità il governo italiano ha giocato tradendo anche un proprio funzionario. Già perchè l'ambasciatore italiano a New Delhi aveva dato la propria parola sul ritorno dei due militari al termine della licenza di un mese. Come era già accaduto a Natale quando la licenza era stata di una settimana. Un fatto che aggrava ancora di più l'atteggiamento vigliacco e traditore dello Stato italiano. La prima volta a Natale la parola data era stata rispettata in modo da ingraziarsi favori del governo indiano, la seconda volta, quando lo stesso governo indiano, ha sicuramente creduto alla promessa italiana, il governo italiano li ha fregati. Ed ora abbiamo i due soldati a casa ma un funzionario dello stato italiano, l'ambasciatore italiano a New Delhi, ostaggio del governo indiano, una figuraccia terribile oltre che una situazione delicata. Senza contare che sullo sfondo di tutta la vicenda ci sono due vittime innocenti che hanno avuto la sfortuna di trovarsi vicino al cargo nel momento sbagliato. Insomma la tipica furbizia italiana questa volta potrebbe costare non poco cara, senza contare il prezzo in termini di credibilità internazionale, quella credibilità già messa in discussione da 20 anni e piu' di berlusconismo, ma che ora rischia di ricadere ai minimi storici dopo un breve periodo di riacquistata fiducia. Come poi criticare chi ci ride dietro al grido di spaghetti, mandolino e berlusconi o ci dipinge come la nazione in mano a due clown ? Ai due ora si è aggiunto tutto il governo italiano e le istituzioni incapaci di risolvere una situazione delicata dove hanno perso la vita dei civili incolpevoli.

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