martedì 11 settembre 2012

Tutti contro tutti e tutto ed il contrario di tutto


La situazione del paese è drammatica ma la rende ancora più drammatica il fatto di non vedere uno sbocco, un'alternativa, una luce in fondo ad un tunnel che sembra non finire mai. e le parole di Monti non sono certo sufficienti a rassicurare cosi' come non lo erano quelle di Berlusconi come poi gli italiani hanno potuto constatare sulla loro pelle. Ed è sempre sulla loro pella che si sta giocando ma non solo. Ormai ogni attore di questa crisi lotta contro tutti gli altri e soprattutto è lo stato che lotta contro i propri cittadini. Lo Stato che dopo aver massacrato i ceti medio bassi e quindi la maggioranza della popolazione ora non è del tutto soddisfatto e quando può passa alle maniere forti. Fabbriche e imprese chiudano una dopo l'altra ed operai e lavoratori che protestano per difendere il loro diritto "costituzionale" al lavoro sono presi a manganellate, bastonate e lacrimogeni come è accaduto ieri agli operai sardi dell'Alcoa, cosi' come accadde ai pastori sardi o come accadrà a tutti coloro che alzeranno la voce. In una situazione del genere ci sarebbe da aspettarsi una forte solidarietà fra i lavoratori sia quelli che il lavoro lo hanno perso o lo stanno perdendo e coloro che ancora riescono a mantenerlo. Invece non è così. Non si va oltre la solidarietà formale e a parole o a quella che si legge sui social network, ma non c'è una mobilitazione di massa come la situazione richiederebbe. Gli stessi sindacati stanno alla finestra ad osservare, con la CGIL che sbarita e minaccia scioperi che non arrivano mentre CISL e UIL dichiarano la loro avversione agli scioperi. Ma che sindacato è quello che in questo caos non radune le masse, gli operai, i lavoratori tutti e non li porta in piazza a pretendere che sia rispettato il diritto costituzionale del lavoro ? Le manifestazioni ci sono ma isolate e senza nessuna coordinazione per cui l'effetto è nullo o quasi. I lavoratori sono bastonati ed il governo dichiara sorridendo che stiamo uscendo dalla crisi, ammesso che sia vero quanti saranno i morti ed i feriti ? Non parliamo poi dei partiti attuali tutti impegnati nel massacrasi l'un con l'altro e qualcuno anche al proprio interno (vedi Pd) senza spendere una parola oltre che non impegnarsi su nessun fronte per combattere la disoccupazione. Si è vero qualcuno ha provato, Fassina del Pd, con molta ipocrisia ad andare in mezzo ai lavoratori dell'Alcoa ed è stato giustamente preso a schiaffi, perchè non si può appoggiare il governo che sta provocando questi disastri e poi andare bellamente in mezzo alle vittime del governo stesso. Oltre a questo poi i partiti non riescono a fare proposte serie e concrete che possano almeno far intravedere la buona volontà per tentare di risolvere questa situazione. Ogni partito sbraita contro gli altri ma su questioni importanti si ma che forse ora sono di una priorità diversa rispetto alla disoccupazione, al calo pauroso del Pil e dei consumi che hanno investito anche quei beni, quelli alimentari, che per gli italiani sono irrinunciabili. Ed in questo caos poi anche quello che dovrebbe essere il nuovo che avanza è già molto integrato, a dispetto del nome col quale si identifica cioè movimento e non partito, nel sistema politico italiano. Liti interne, volgarità gratuite verso l'esterno, confusione organizzativa e programmatica insomma si chiamerà Movimento a 5 stelle ma di fatto è un vero e proprio partito sul modello berlusconiano: unico padre padrone e dittatore assoluto oltre che incontrastato. In mezzo a questo caos generalizzato o il cittadino si unisce e scende in piazza a pretendere quello che gli è dovuto o sarà stritolato dal sistema ormai "coalizzato" in una lotta comune verso il popolo.

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