mercoledì 26 settembre 2012

Chi di casta ferisce di casta perisce


Premessa: la libertà di stampa e di diffusione delle proprie idee è un principio fondamentale in un sistema democratico da difendere con il coltello fra i denti, ma lo dovrebbe essere anche l'onesta intellettuale e, almeno per i giornalisti professionisti, la verifica fondamentale delle notizie prima della loro pubblicazione. Che il reato di diffamazione sia punibile con la galera in un paese che pretende di essere civile è veramente uno scandalo, ma di scandali nella nostra giustizia, nel codice civile e penale sono moltissimi tanti altri. Il problema sostanziale è che ci sono categorie di cittadini completamente indefese rispetto alla giustizia ma anche purtroppo rispetto allo stato, ed altre categorie che risultano intoccabili e quando accade qualche ingiustizia che coinvolge questa categoria di cittadini accade il finimondo. E' il caso di oggi, quello del giornalista (o presunto tale aggiungo io) Sallusti, direttore del Giornale, ritenuto colpevole di diffamazione a proposito di un articolo del 2007 su Libero nel quale sosteneva che una tredicenne era stata costretta ad abortire dai genitori in seguito ad una sentenza di un magistrato. La notizia è risultata falsa ed il Sallustri condannato secondo quanto la legge prevede, 14 mesi di galera, anche perchè ha rifiutato le misure alternative al carcere. La notizia di una possibile condanna veva già scatenato tutto il mondo dell'informazione giornalistica, televisiva, radiofonica, on line, tutti naturalmente pro-Sallusti anche da parte di chi lo vedrebbe piacevolmente sul rogo. Non c'e' dubbio che la pena prevista dalla legge sia eccessiva, ma le domande sono due: se il condannato fosse stato un normale cittadino il mondo dell'informazione si sarebbe mobilitato totalmente come in questo caso ? in mezzo a tutte queste testimonianze di solidarietà al presunto giornalista Sallusti c'è qualcuno che si è preso la briga di commentare la notizia obbriobiosa che il Nosferatu del giornalismo italiano pubblicò a suo tempo su Libero ? Nessuno. Tutti a difendere il povero giornalista ma nessuno che abbia speso due parole su quello schifoso articolo come tanti di quelli partoriti dalla mente contorta del Sallusti. Un classico comportamento da casta, come la casta dei politici che i giornalisti amano tanto attaccare (giustamente) senza però rendersi conto quanto loro stessi costituiscano una vera e propria casta e non meno potente di quella dei politici. I giornalisti hanno uno strumento potente in mano: televisioni, radio e giornali. Ogni loro manifestazione o protesta è sale immediatamente alla ribalta nazionale grazie ai mezzi di cui dispongono e se un appartenente alla categoria è vittima di qualche ingiustizia, insorgono tutti senza distinzione di colore politico, di testata giornalistica o altro. Tutti uniti a difendere un privilegio, quello di lavorare in un mondo attraverso il quale è facile ottenere visibilità anche per personaggi spregevoli come Sallustri. Ora dopo Sallusti aspettiamoci una difesa ad oltranza di Ferrara che da due giorni si rifiuta di registrare Radio Londra a Rai1 (nessuno se n'e' accorto esclusi i parenti che guardano la trasmissione) perchè lunedì sera la sua trasmissione non è stata mandata in onda in quanto parlava di un problema superato dagli eventi: le dimissioni della Polverini. Povero Giulianone ... ora lui fa le bizze e non registra la trasmissione .... e Rai1 pensa di licenziarlo ... magari..

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