domenica 23 settembre 2012

Da Marchionne, alla Polverini, al Governo, a Grillo ... un fiume di parole inutili ed in mezzo sempre il popolo


Si è conclusa una settimana dove di parole al vento ne sono state gettate tante ed alla fine cosa rimane ? Niente. Marchionne prende in giro oltre agli operai della Fiat anche il governo, la Polverini dopo aver sfogliato la margherita del mi dimetto non mi dimetto naturalmente rimane al suo posto, Grillo spara a zero su tutto e su tutti durante una manifestazione a Parma sul problema dell'inceneritore e vanifica tutti i discorsi fatti sul problema dei rifiuti e dell'inceneritore appunto. E' difficile stabilire una classifica fra questi parolai e produttori del nulla. Il Governo è forse quello che esce da questa settimana più ridicolizzato che altro. Dopo che i vari ministri, Fornero, Passera e via dicendo aspettavano la famosa telefonata chiarificatrice di Marchionne in merito al destino della Fiat, l'AD in maglione blue si degna di andare a colloquio con il governo per dire .... niente. Marchionne assicura che la Fiat resterà in Italia ma a che cosa fare non si sa, forse rimane fino ad esaurimento degli operai della Fiat stessa. Non ha un piano di sviluppo e gli investimenti si faranno solo quando ci sarà la ripresa, come se la ripresa arrivasse per grazia ricevuta e non per esempio grazie appunto ed interventi di investimento e sviluppo da parte delle imprese e da parte del governo. Allo stesso tempo la Fiat non fa mistero delle sue preoccupazioni per il dopo Monti cercando, come suo solito, di intervenire sulle scelte politiche del paese. Ed il governo ? Il governo quando dovrebbe parlare sta zitto ed accetta passivamente senza fare nessuna proposta anche se ne esce con tono di vittoria. Ai fiumi di parole versati sulla Fiat e sulle intenzioni del governo, si e' aggiunto un altro torrente in piena: quello relativo allo scandalo dei soldi sperperati dai consiglieri regionali del Pdl nella regione Lazio. Un fiume guidato dal mantra del presidente della regione Lazio, Renata Polverini: mi dimetto .... forse ... si ... no. Un tam tam terminato venerdi' sostanzialmente con un nulla di fatto. La Polverini non si dimette, ma nessuno ci aveva realmente creduto, ed il tutto si risolve nominando un nuovo capogruppo del Pdl, ma di teste non ne e' caduta nemmeno una. La settimana e' terminata degnamente con uno sparaparoleavanvera certificato, il saltimbanco politico Grillo. Ieri manifestazione a Parma sul problema dell'inceneritore, una questione sulla quale il M5S ha impiantato tutta la campagna elettorale portando un suo rappresentante ad occupare la poltrona di sindaco della citta'. Sono stati sufficienti 10 minuti a Grillo per vanificare tutto il significato della manifestazione. In 10 minuti ha sparato una raffica di offese a destra, a sinistra, al centro, in basso mettendo sempre nel mirino l'informazione ed i giornali. Risultato: finito lo show le poche persone presenti, stanche ormai di questi slogan gratuiti, se ne vanno e tutto il resto del dibattito sull'inceneritore passa in secondo piano, tanto che anche i giornali di oggi spendono piu' parole per le esternazioni di Grillo che per l'oggetto della manifestazione. Forse il comico farebbe bene a tirarsi un po' indietro, ha lanciato il suo movimento, lo ha messo al centro dell'attenzione politica, ma ora che lasciasse fare a coloro che hanno creduto in questo progetto e si stanno impegnando in prima persona. La gente e' stufa delle urla, delle volgarita', delle offese .... vuole solo sapere come, chi governera' dal 2013, riuscira' ad abbassare le tasse e a far tornare l'occupazione e livelli civili per un paese democratico. Alla fine di questa settimana piena di parole pero' nessuno ce lo ha detto e .... purtroppo nessuno ce lo dira' nei prossimi mesi.

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