venerdì 14 settembre 2012

Berlusconi abdica: guerra aperta fra i suoi successori


Dopo settimane di tira e molla finalmente la decisione dell'ex tizio del consiglio è arrivata: non si candiderà alle prossime elezioni. Ormai non ha più motivo. Raggiunti i 75 anni non andrà più in galera qualora fosse condannato in qualche processo, ma ormai le speranze di una condanna sono ridotte al lumicino; può diventare Presidente della Repubblica anche senza sedere in parlamento; Monti ha messo in sicurezza le sue aziende costringendo per molti anni gli italiani a trascorrere il loro tempo libero davanti alla televisione in seguito al prosciugamento dei loro risparmi; ha trovato dei degni successori. Questo ultimo punto è stata la classica goccia che ha convinto Berlusconi ha riporre le proprie aspirazioni a ricoprire per la quarta volta la poltrona di presidente del consiglio. Di successori ne ha trovati poi almeno due e quindi le speranze che almeno uno ce la possa fare sono raddoppiate. I due nuovi berluscones, a sorpresa, non escono dal Pdl, partito per lo più formato da grandi adulatori del capo ma in buona sostanza senza le così dette palle per sostituirlo degnamente, ma rappresentano le due figure emergenti di questi ultimi mesi: il comico Grillo ed il giovanotto rampante infiltrato nel Pd, Matteo Renzi. I comportamenti dei due per molti aspetti ricordano l'ex trapiantato del consiglio e sarà una bella gara da seguire prima di arrivare alle elezioni del 2013. Beppe Grillo ha la stessa verve di Berlusconi, la stessa volgarità, la stessa strategia politica: offendere l'avversario chiunque sia, lanciare parole d'ordine senza seguito e soprattutto senza una progettualità che lasci intravedere l'attuabilità delle sue idee, gestire il proprio partito da padre padrone senza nessun accenno di democrazia. Se poi qualcuno si prende la briga di leggere il suo programma, nessun accenno al grosso problema che affligge il paese: economia e lavoro. Unia proposta l'uscita dall'euro senza però illustrare modalità e soprattutto consequenze per il cittadino comune. Insomma se non fosse per l'aspetto fisico sarebbe difficile distinguere Grillo da Berlusconi. Ma il comico genovese non avrà vita facile nella corsa alla successione del cavaliere, perchè da ieri un giovane rampante berlusconiano, infiltrato nel Partito Democratico, ha iniziato il suo show in giro per il paese e iniziato la corsa verso la poltrona di presidente del consiglio. Si tratta del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che ha abbandonato la sua città al proprio destino, pur ricoprendo ancora la carica di sindaco, per andare a farsi i fatti propri. Si perchè la campagna che ha iniziato è per le primarie del Pd, ma queste fantomatiche primarie non si sa nemmeno se si faranno, perchè se la legge elettorale sarà cambiata come sembra (ritorno al proporzionale e preferenze) le primarie non avranno senso. Renzi urla meno e offende meno di Grillo, e questo è un suo punto a sfavore nella lotta alla successione, ma ha una faccina pulita da bimbo ingenuo, si presenta in camicia e cravatta alla Obama, insomma soperisce alla volgarità con l'aspetto esteriore che lo avvicina di piu' al cavaliere rispetto a Beppe. Quindi diciamo che sotto questo aspetto sono alla pari. Renzi ha però un piccolo vantaggio al momento: è accreditato ad Arcore dove già è stato a cena con Berlusconi, fa le stesse proposte del Pdl e soprattutto non si vergogna di chiedere i voti ai berlusconiani forte del suo rapporto privilegiato con l'ex tizio del consiglio. Proprio per ammaliare gli elettori del Pdl va in giro con un camper dal quale ha tolto tutti i simboli del Pd mettendo da parte un pò di quella ipocrisia che lo vede dentro il Partito Democratico ma in realtà tirando la campagna elettorale per conto del Pdl, non a caso si è già conquistato il favore delle donne dello stesso Pdl. Insomma sarà una bella gara. Da una parte satira, comicità condite con volgarità e megafono da 10000 decibel, dall'altra faccina pulita pacatezza accento simpatico e ammaliatore di quelle donne, che dopo anni che hanno a che fare con un uomo plastificato, ora finalmente hanno carne fresca di cui occuparsi. Entrambi un vuoto propositivo per economia, lavoro e rimedi per portare il paese fuori dalla crisi. Se ne vedranno delle belle.    .

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