mercoledì 29 agosto 2012

L'ipocrisia dell'etica statale


Quando lo Stato si preoccupa della nostra salute e lo fa imponendo tasse e balzelli da una parte assume un comportamento veramente ridicolo, dall'altra fa aumentare la rabbia dei cittadini soprattutto in momenti come questo dove ormai la pressione fiscale è più alta della pressione sul fondo della fossa delle Marianne. Poi c'e' l'aspetto ipocrita, che non è certo secondario, in quanto se davvero si volesse salvaguardare la salute del cittadino sono sicuramente molti altri gli interventi da fare e non solo a colpi di tasse. Se si seguisse questa linea di intervento perchè per esempio non tassare il consumo di uova ? Ogni cittadino non può consumare più di tre uova alla settimana. Oppure il consumo di sale ? Non più di 50 grammi al giorno. E vogliamo parlare del consumo di olio ? Non più di 30 grammi al giorno. Ecco se davvero lo stato intende occuparsi della nostra salute consiglierei di adottare una tessera per ogni cittadino dove vengono registrate le spese alimentari che ogni giorno vengono fatte da ognuno di noi, quando le quantità di un certo alimento superano la soglia del consentito, le quantità in eccesso sono supertassate. Si otterrebbe anche un altro risultato: i cittadini meno abbienti scoppierebbero di salute, i cittadini dei ceti più elevati sarebbero invece quelli più soggetti a problemi di salute ed in questo caso per rimpinguare le casse dello stato si potrebbe far pagare loro dei ticket molto più elevati. Comunque fa sorridere o arrabbiare, dipende dagli stati d'animo, uno stato che supertassa le bibite gassate e poi non si preoccupa dell'inquinamento atmosferico nelle nostre città (a meno che non vogliamo considerare lo stop di un giorno al traffico delle auto come un provvedimento per combattere lo smog in città) oppure deve aspettare l'intervento della magistratura per occuparsi di insediamenti industriali come quello dell'Ilva di Taranto palesemente pericoloso se non addirittura un vero e proprio killer per la salute di quella città. Ed invece nel provvedimento che il ministro della salute sta per varare, anche se ora sembra tutto bloccato, si parla delle aranciate e delle gassose, si parla di mettere i videogame ad almeno 500 metri da scuole e chiese, come se a distanza dalle scuole non si potesse sviluppare quella tremenda patologia (la dipendenza dal gioco) che si sta diffondendo a macchia d'olio, ed altre amenità varie. Uno stato ipocrita che mentre da una parte tassa le aranciate, dall'altra incassa soldi sulla pelle dei cittadini (sigarette e videogiochi). Senza poi parlare della pubblicità sulle reti televisive pubbliche relative ai prodotti che poi lo stato tassa per ridurne il consumo. La vera etica sarebbe da una parte eliminare tutti gli introiti su prodotti o attività dannose per la salute e dall'altra avviare una campagna di educazione i cittadini su uno stile di vita salubre e salutare e non certo agire con balzelli di varia natura facendo apparire una preoccupazione per la salute ma che in realtà hanno l'obiettivo di fare cassa. infine un'amara considerazione (meglio preservarsi visto mai che si decida di tassare anche le considerazioni e riflessioni dolci): cambiano i governi politici, si instaurano governi tecnici o presunti tali ma alla fine la musica non cambia, non si intravede una vera politica di sviluppo e soprattutto di cambiamento in questo paese che sta diventando sempre più stretto e sempre più in posizione antagonista con la vita reale, sarà solo un problema di testa che puzza od è l'intero pesce in disfacimento ?

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