lunedì 13 agosto 2012

Tutti bravi sulla pelle degli altri






Strano paese questo dove chi fa il proprio dovere, la magistratura, viene attaccato da ogni parte perfino dagli organi istituzionali dello stesso stato di cui la magistratura fa parte e dove chi avrebbe dovuto fare il proprio dovere e non lo ha fatto attacca senza mezzi termini chi ci prova. Discorso forse un po' contorto ma che rappresenta benissimo la situazione che si è creata a Taranto in seguito alla vicenda dell'Ilva. Per anni quella fabbrica oltre a dare lavoro ha anche seminato morte fra gli abitanti della zona, morti naturalmente di cui nessuno si è occupato e tanto meno i vari governo che si sono succeduti alla guida del paese e che dovrebbero avere come primo obiettivo la salvaguardia si del lavoro ma anche della salute dei propri cittadini. Ora finalmente la magistratura, organo istituzionale che altro non ha fatto che il proprio dovere, decide che è il momento di finirla e impone alla fabbrica di chiudere e dare avvio a quel risanamento indispensabile per garantire lavoro e salute. Ed ora apriti cielo. Governo, partiti, sindacati, istituzioni tutti o quasi contro la sentenza della magistratura che ha solo, ed è bene ribadirlo, messo mano ad un problema del quale chi avrebbe dovuto ha sempre trascurato. E' una specie di guerra fra istituzioni con un ministro, Clini ministro dell'ambiente, che intima alla magistratura di rispettare il ruolo della politica, già e la politica in tutti questi anni dove la gente moriva dove era ? Un avvertimento di stampo mafioso come se la politica in quanto tale dovesse avere carta bianca infischiandosene delle regole, delle leggi e della salute dei cittadini. E' chiaro che, allo stato attuale delle cose, il problema non è certo di facile soluzione ma non è certo con una "guerra civile" fra istituzioni che il problema può essere risolto perchè in una simile guerra alla fine le vittime sarebbero sempre le stesse: i cittadini. Chiudere la fabbrica, soprattutto in questo periodo storico di grande crisi economica, sarebbe una tragedia, ma si è arrivati a questo punto grazie all'incuria della politica tutta senza esclusione di schieramenti e colori. Ora il governo parte in missione verso Taranto a difendere i lavoratori ma nello stesso tempo a dare ancora un colpo mortale ha chi la morte l'ha vissuta fra i propri cari, in una guerra di stampo mafioso contro la magistratura in perfetto stile berlusconiano. Un governo che proprio oggi ha dimostrato quanto tenga alla salute ed all'ambiente con le proposte del ministro Passera per un piano di sviluppo per l'energia. Riduzione dei fondi per le energie rinnovabili e aumento delle risorse per nuove trivellazioni petrolifere e per i rigassificatori, il tutto nel mare Adriatico una specie di grande lago dove il rischio ambientale è al livello 6 su una scala di 5. Oggi nel 2012 se si pensa ancora al petrolio ed al gas come fonte energetica per il futuro significa, oltre a non aver capito niente in materia di approvigionamenti energetici, anche mettere a forte rischio l'ambiente di una nazione che ha nel turismo e nelle bellezze naturali la sua risorsa principale. E' significativo e non casuale che queste proposte arrivino proprio nel bel mezzo della crisi dell'Ilva. Un disastro politico senza precedenti.  .

Nessun commento: