giovedì 2 agosto 2012

Caos politico totale


Il periodo storico che stiamo vivendo è caratterizzato da un caos politico totale in mezzo al quale hanno preso forza e vigore altri poteri come quello economico-finanziario e bancario occupando gli spazi lasciati vuoi dalla politica con la P maiuscola. E non si tratta di un problema solo italiano ma almeno europeo dove ormai la speculazione finanziara gioca con l'euro come il gatto con il topo. In Europa nessuno prende il toro per le corna e non riconosce quali sia la vera debolezza dell'euro: quella di avere una moneta unica in un sistema politico estremamente variegato e difforme. Si è data vita ad una moneta, dalla quale non sarà più possibile tornare indietro, senza costruire le necessarie fondamenta e cioè omogeneizzare sistemi politici e pubblica amministrazione di stati estremamente difformi fra loro. Alla lunga quindi i paesi più deboli sono caduti nella trappola della speculazione, guidata nel sottobosco dagli Stati Uniti che hanno visto sempre l'euro come un pericolo per il biglietto verde dello Zio Sam, e non ne usciranno se non attraverso una politica europea forte e soprattutto compatta. Invece ogni giorno assistiamo a dichiarazioni che si contraddicono causando balzi e sobbalzi delle borse e dello spread. Accordi sottoscritti e poi rinnegati dopo alcune ore, dichiarazioni di difesa ad oltranza dell'euro e subito dopo chiarimenti che vanno in senso opposto (Draghi docet) senza che alla fine la politica prenda davvero il toro per le corna al fine di dirigere tutti su un binario unico. Se poi scendiamo al livello nazionale, ed il livello è davvero al di sotto di tutti i paesi europei, la situazione politica di certo non è migliore. La politica italiana, dopo aver abdicato al governo dei tecnici, ora tenta di risollevare la testa in vista delle elezione nella prossima primavera, ma si tratta di un risollevamente antico senza nuove proposte e con idee vecchie come il cucco. La Lega, dopo aver ampiamente dimostrato di essere un partito corrotto come tutti gli altri, tenta la sortita extraparlamentare e si dimostra un'accozzaglia di ignoranti senza un progetto che non sia quello eversivo della secessione. Il Pdl torna alla carica con la sinfonia ripetuta ormai da venti anni di abbassare la pressione fiscale e questa volta ci torna con un progetto surreale come quello della vendita di beni pubblici che nessuno potrà mai acquistare. Ma ormai la novella del meno tasse è stata abbastanza sputtanata. Gli altri partiti, quelli che erano all'opposizione del governo Berlusconi, non hanno la minima idea di che pesci prendere per cui si passa dal trio Bersani, Di Pietro, Vendola al trio Bersani, Vendola, Casini per finire al duo Di Pietro, Grillo .... insomma una caos completo con nessuno che presenti un progetto politico credibile e attuabile. Cambiano alleanze, cambiano strategie, cambiano percorsi ma di fondo nessuno ha la minima idea di che cosa proporre e attuare. Lo stesso Vendola ha le idee ormai annebbiate e dopo le critiche ricevute rispetto alla sua apertura a Casini, molto innocentemente dichiara che a lui va bene allearsi con chiunque per battere le destre: come dire io non so che cavolo fare quindi alleiamoci tutti. Una strada già seguita con risultati disastrosi. La sostanza alla fine è questa: nessuno ha un progetto alternativo e credibile da proporre. Che sarà di noi ?

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