venerdì 3 agosto 2012

La democrazia perduta


In questi ultimi venti anni di predominio politico del centro destra la democrazia nel nostro paese si e' andata sempre piu' spegnendo e l'avvento del governo dei tecnici non sembra invertire questa tendenza. Naturalmente la responsabuilita' di questa situazione e' anche delle opposizioni, Partito Democratico in testa, che non hanno saputo opporsi anzi addirittura agevolando in alcuni casi questo continuo rosicchiare dei principi democratici a danno dei cittadini. I fatti piu' eclatanti di questo progressivo annullamento dei principi democratici sono la legge elettorale, il continuo ricorso al voto di fiducia, l'attacco continuo ai diritti dei lavoratori ma anche altri fatti minori che vengono fatti passare come elementi di progresso ma che in realta' sono continue erosioni alla liberta' individuali. La legge elettorale attuale ma anche quella in gestazione da parte delle forze politiche di fatto annulla il piu' alto momento democratico di una repubblica parlamentare: quello cioe' della scelta dei propri rappresentanti da parte dei cittadini. Le preferenze fanno ormai parte del passato da due legislature e sembra che difficilmente potranno essere reinserite nel processo elettorale e questo soprattutto a causa del partito che ha il termine democratico nel suo nome: il PD. Come puo' definirsi democratico un paese che non consente ai propri cittadini di scegliere liberamente chi li rappresentera' al governo del paese ? La democrazia e' di fatto sospesa anche nel parlamento, ma non per la questione del governo tecnico, che legittimamente e secondo quanto prevede anche la Costituzione sta guidando il paese, quanto per il continuo ricorso al voto di fiducia in occasione di ogni provvedimento portato dal governo stesso alla approvazione del parlamento. Una pratica iniziata da Berlusconi che, nonostante le schiaccianti maggioranze dei suoi governi, ha sempre fatto ricorso a questa modalita' senza nemmeno nascondere la sua ritrosia al fatto di dover sottostare alla discussione parlamentare dei suoi provvedimenti. Monti non e' certo da meno e qualsiasi provvedimento del suo governo viene sistematicamente sottoposto ad approvazione tramite voto di fiducia. A che serve il parlamento in questa situazione  ? Questi sono gli episodi piu' eclatanti ma poi non passa un giorno nel quale la nostra democrazia in un modo o nell'altro viene calpestata senza nessun ritegno. In questa attivita' nel governo attuale si distingue uno dei peggior ministri che la storia della repubblica ricordi: Elsa Fornero. Oggi la Fornero esulta per l'approvazione delle quote rosa nei consigli si amministrazione di enti pubblici e che cosa sono le quote rosa se non un ulteriore taglio alla democrazia ? Per quale motivo in un Cda o in un partito o in qualsiasi altro organo pubblico o privato debbano essere riservati dei posti alle donne (o per assurdo anche agli uomini) semplicemente per questione di equità di rappresentanza sulla base del sesso ? L'unica discriminante per ricoprire certi ruoli dovrebbe essere la capacità e non certo l'appartenenza ad un sesso piuttosto che ad un altro o peggio ancora ad un partito politico. E questo criterio dovrebbe essere valido anche per i ministri ... e se lo fosse la Fornero sarebbe una delle prime a dover abbandonare per manifesta incapacità dopo il grande pasticcio commesso con la sua riforma delle pensioni nei riguardi degli esodati avendo lasciato circa 300.000 persone senza pensione e senza stipendio. Ma il nostro paese metabolizza tutto anche la manifesta incapacità e l'abbattimento dei principi democratici. 

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