giovedì 6 ottobre 2011

Tanti piccoli berlusconi




Quando leggo ed ascolto le critiche che da ogni parte si sollevano in questi giorni contro la giustizia e soprattutto contro la sentenza del processo di Perugia, ho come l'impressione di vedere tanti Berlusconi puntare il dito contro i giudici che hanno assolto Amanda e Raffaele. Ormai qualunque sia la sentenza che un tribunale emette, c'è sempre una parte dell'opinione pubblica che la contesta, la critica, la respinge. Che sia l'effetto di un'ormai ventennale denigrazione e attacco continuo alla magistratura italiana da parte proprio di colui che è stato il pricipale protagonista della vita politica italiana ? Certo nel caso in questione, l'omicidio di Meredith, una grande responsabilità di tutta questa sollevazione popolare è anche dovuta ai giornali ed alle televisioni che per oltre quattro anni ci hanno tartassato e martellato con la storia del delitto creando un'aspettativa nell'opinione pubblica: quella di vedere Amanda Knox e Raffaele Sollecito condannati amagari all'ergastolo. Ora che questa aspettativa è stata disattesa, tutti contro i giudici con attacchi di memoria berlusconiana come se tutti avessimo la verità in tasca come pretende di averla il tizio del consiglio. Sarebbe accaduta la stessa cosa se i due ragazzi fossero stati assolti in primo grado e ritenuti colpevoli in secondo grado ? Sicuramente no. E chi ci dice che a sbagliare siano stato i giudici del primo grado di giudizio piuttosto che i giudici dell'appello ? Qualcuno ha forse le carte in mano e la verità in tasca ? Assolutamente no, ma tutti ormai si erano convinti della colpevolezza dei due ragazzi, senza se e senza ma. Personalmente non mi scandalizzo nè della prima nè della seconda sentenza, lo scandalo è che due persone debbano stare in galera ad aspettare quattro anni per avere il processo di appello, questo è il vero problema della giustizia italiana. Ma attenzione un problema che non si risolve con le ricette proposte dal superindagato del consiglio, che in qualità appunto di superindagato non avrebbe nemmeno titolo di proporre una riforma della giustizia oltre che di stare a capo del governo, ma si risolve facendo un'analisi seria dei motivi che portano a questa lentezza per poi intervenire al fine di accelerare l'attività della macchina della giustizia. Insomma prima si fa una diagnosi seria e poi si propone una terapia. Alla fine il problema non è che Amanda e Raffaele siano colpevoli o innocenti, il problema è che un delitto e' ancora impunito dopo diversi anni e due ragazzi hanno trascorso quattro anni in galera senza sapere ancora se giustamente o ingiustamente. Tutto il resto è solo una messinscena mediatica sulla falsariga di quelle usate da Berlusconi per governare in questi anni bui del nostro paese.

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