mercoledì 26 ottobre 2011

Noia ... voulevam faire quel che volam fair


Berlusconi prese la penna e sotto dettatura di Letta, Brunetta e Romani, un bel trio non c'è che dire, scrisse la lettera all'Europa pensando che Europa altro non fosse che una bella donna pronta a bere le solite sparate del cavaliere. I contenuti, rivelati tramite un'intercettazione telefonica del faccendiere Lavitola (si dice che Berlusconi abbia subito chiamato il suo confidente per avere un parere sulla lettera), sono presto detti. Nella prima parte si elencano tutte le cose fatte dal governo. Ne è venuta fuori un a mezza paginetta striminzita piena di virgole, punti esclamativi, punti e virgole e frasi sconnesse:

- abbiamo fatto il lodo Alfano ma poi i giudici comunisti l'hanno cassato;

- abbiamo fatto la privatizzazione dell'acqua, ma poi un referndum l'ha cassata;

- abbiamo tolto le prostitute della strada, le abbiamo chiamate escort e raccole tutte ad Arcore o a Palazzo Grazioli;

- abbiamo fatto la guerra in Libia ma non abbiamo preso Gheddafi;

- abbiamo fatto ..... (Letta che altro abbiamo fatto ? ... Niente altro presidente) qualcos'altro ma ora Letta non si ricorda, Brunetta nemmeno .. ma di sicuro ma abbiamo fatto.

Poi Berlusconi ha iniziato a scrivere la parte del faremo, ed ha riempito ben 13 pagine e mezzo. Si perchè ha cominciato a prendere i suoi discorsi dal 1993 in poi e non ha fatto altro che elencare tutte le promesse sparate ai quattro venti in questi 18 anni: aumenteremo i posti di lavoro, diminuiremo le tasse, faremo la riforma della giustizia, faremo la riforma delle pensioni, liberalizzazioni a volontà, diminuiremo il numero dei parlamentari, elimineremo le province, cancelleremo gli enti inutili, modernizzeremo la costituzione, riformeremo la pubblica amministrazione ..... e così via. Per questa parte non ha avuto bisogno dei consigli di nessuno dei presenti, lui è sempre stato bravo a dire quello che avrebbe fatto ma con un piccolo particolare: mai ha spiegato come e quando. Insomma come un novello Peppino, sotto la dettatura del magistrale Totò, ha finalmente redatto questa famosa lettera. Tutto sta vedere se la buona Europa si comporterà come la maggioranza del popolo italiano in questi anni: si farà infinocchiare dall'interminabile elenco del faremo oppure chiederà notizie più precise. Nel primo caso l'Italia sarà salva, per ora, e potrà andare avanti ancora un annetto e mezzo e arrivare finalmente alle tanto sospirate elezioni, se invece l'Europa si mostrerà quella donna con la testa sulle spalle che mantiene ancora quella capacità di analisi ormai perduta in Italia .... allora saranno cavoli amari e probabilmente le elezioni saranno anticipate di un anno. Aspettiamo fiduciosi che la malafemmina scopra le carte del cavaliere.

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