
lunedì 31 ottobre 2011
Tante polemiche per una semplice ovvietà

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domenica 30 ottobre 2011
So' Matteo Renzi e studio per diventa' Berlusconi
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giovedì 27 ottobre 2011
Dove non arriva la natura .... arriva Berlusconi

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mercoledì 26 ottobre 2011
Noia ... voulevam faire quel che volam fair

- abbiamo fatto il lodo Alfano ma poi i giudici comunisti l'hanno cassato;
- abbiamo fatto la privatizzazione dell'acqua, ma poi un referndum l'ha cassata;
- abbiamo tolto le prostitute della strada, le abbiamo chiamate escort e raccole tutte ad Arcore o a Palazzo Grazioli;
- abbiamo fatto la guerra in Libia ma non abbiamo preso Gheddafi;
- abbiamo fatto ..... (Letta che altro abbiamo fatto ? ... Niente altro presidente) qualcos'altro ma ora Letta non si ricorda, Brunetta nemmeno .. ma di sicuro ma abbiamo fatto.
Poi Berlusconi ha iniziato a scrivere la parte del faremo, ed ha riempito ben 13 pagine e mezzo. Si perchè ha cominciato a prendere i suoi discorsi dal 1993 in poi e non ha fatto altro che elencare tutte le promesse sparate ai quattro venti in questi 18 anni: aumenteremo i posti di lavoro, diminuiremo le tasse, faremo la riforma della giustizia, faremo la riforma delle pensioni, liberalizzazioni a volontà, diminuiremo il numero dei parlamentari, elimineremo le province, cancelleremo gli enti inutili, modernizzeremo la costituzione, riformeremo la pubblica amministrazione ..... e così via. Per questa parte non ha avuto bisogno dei consigli di nessuno dei presenti, lui è sempre stato bravo a dire quello che avrebbe fatto ma con un piccolo particolare: mai ha spiegato come e quando. Insomma come un novello Peppino, sotto la dettatura del magistrale Totò, ha finalmente redatto questa famosa lettera. Tutto sta vedere se la buona Europa si comporterà come la maggioranza del popolo italiano in questi anni: si farà infinocchiare dall'interminabile elenco del faremo oppure chiederà notizie più precise. Nel primo caso l'Italia sarà salva, per ora, e potrà andare avanti ancora un annetto e mezzo e arrivare finalmente alle tanto sospirate elezioni, se invece l'Europa si mostrerà quella donna con la testa sulle spalle che mantiene ancora quella capacità di analisi ormai perduta in Italia .... allora saranno cavoli amari e probabilmente le elezioni saranno anticipate di un anno. Aspettiamo fiduciosi che la malafemmina scopra le carte del cavaliere.
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lunedì 24 ottobre 2011
Berlusconi sbeffeggiato e commissariato

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No violenza ... ? No prima pagina

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sabato 22 ottobre 2011
L'Italia distrutta da Berlusconi

Fra i tanti disastri compiuti da questo governo c'è anche la completa inadeguatezza della politica estera sia a livello europeo ma a maggior ragione a livello internazionale. L'Italia, uno dei paesi fondatori dell'Unione europea, oggi non ha più voce in capitolo in nessuna vicenda ed anzi è sotto tutoraggio da parte della BCE e dell'Unione appunto per i suoi conti pubblici e per la mancanza di un'adeguata politica che faccia fronte alla crisi economica. Una fine dell'Italia come quella della Greci potrebbe davvero significare la fine dell'europa e dell'euro e quindi alla inconcludente politica economica deve porre riparo la comunità europea. Ma l'Italia è fuori da qualsiasi altra vicenda internazionale sia per il comportamento goliardico del capo del governo durante le riunioni che coinvolgono i maggiori paesi industrializzati del pianeta, sia per la sua incapacità di distinguere fra persone di statura internazionale e autorevoli e personaggi di dubbia fama se non addirittura malviventi. Ed oggi scorrendo le pagine dei giornali l'Italia è fuori da tutto. Dopo essere stata il partner privilegiato della Libia, ma anche in quel caso nella maniera sbagliata prostrando e umiliando il paese intero alle volontà dell'ex dittatore libico, oggi nessuno si sogna di prendere in considerazioni il nostro paese in merito alle decisioni da prendere sulla Libia, decisioni che porteranno alla spartizione fra Usa, Francia e Germania. In europa Francia e Germania decidono sul comportamento da tenere in merito agli stati da salvare e anche in questo caso l'Italia ne rimane fuori. E mentre accadono questi avvenimento che stanno cambiando il mondo intero e gli equilibri fra i vari stati, il presidente del consiglio italiano si sollazza nel mezzo di una riunione di parlamentari che siedono in parlamento senza averne titolo. Così come Berlusconi perdeva il suo tempo con Gheddafi, oggi a livello nazionale perde tempo con Scilipoti, un opportunista, una macchietta, un uomo insignificante ma che fa parte di quella cerchia di collaboratori inetti di cui ama circondarsi il cavaliere per emergere e per far valere la sua autorità. Da Gheddafi, a Mubarak, a Lavitola, a Scilipoti, a Tarantini, a Lele Mora insomma il cerchio di amicizie di quest'uomo sarebbe già da solo sufficiente a non retenerlo idoneo non solo a governare un paese ma anche a sedere in parlamento, se poi al giro di amicizie aggiungiamo i risultati di quasi 10 anni di governo ....
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mercoledì 19 ottobre 2011
Berlusconi: "Non ci sono soldi" .. Maroni risponde: "Te li trovo io"

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martedì 18 ottobre 2011
I fascisti del terzo millennio

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domenica 16 ottobre 2011
I parassiti del disagio sociale

I black block non sono altro che dei delinquenti comuni che agiscono come dei veri e propri parassiti: non hanno una propria organizzazione, non hanno una struttura che li guida, non hanno un principio o ideale da seguire che non sia la violenza contro chiunque. Non hanno quindi nemmeno la capacità di organizzare una loro manifestazione perchè non hanno niente da dire ma solo da agire come delinquenti comuni bruciando auto, appiccando il fuoco a cassonetti, sfondando vetrine, incendiando auto della polizia, atti vandalici e di puro teppismo. Per dare sfogo alla loro violenza non trovano di meglio che accodarsi alle manifestazioni indette da qualche organizzazione o movimento giovanile ed una volta che si sono infiltrati nella manifestazione, dare inizio alle loro azioni di distruzione. Un'azione fine a se stessa in quanto non rivolta verso il potere in quanto tale ma semplicemente verso qualunque obiettivo che si trovino ad incrociare lungo il proprio cammino. Non agiscono secondo un progetto predeterminato come ci vogliono far credere, non ci vuole grande organizzazione per presentarsi ad una manifestazione con casco, tenuta nera, qualche bastone o catena ed eventualmente qualche bottiglia molotov che chiunque può fabbricarsi in casa propria e poi spaccare o incendiare tutto quanto capita a tiro. Parassiti che finiscono per essere strumentalizzati ed utilizzati da chi ha tutto l'interesse affinche le manifestazioni alle quali partecipano siano vanificate ed oscurate dai loro atti di violenza. E' ciò che è accaduto a Genova ed è quanto accaduto ieri a Roma. La loro presenza era stata annunciata da giorni in rete, lo strumento che questi delinquenti utilizzano per comunicare ed darsi appuntamento, e risulta quindi inconcepibile come sia stato possibile dare lo spazio necessario affinchè questi violenti potessero portare a termine la loro azione criminale. E la violenza fisica utilizzata e messa in atto dai Black Block è subito accompagnata, a 24 ore di distanza, dalla violenza verbale da chi ha responsabilita' di governo e non e' meno grave anche se di impatto mediatico minore. Gli esponenti del Pdl, Gasparri e Cicchitto, che tentano con le loro dichiarazioni di associare i parassiti alla sinistra o addirittura a esponenti del mondo economico finanziario come Draghi e Della Valle sono dei veri e propri atti di terrorismo mediatico tesi a spostare l'attenzione sulla realta' dei fatti. Insomma i black block sono solo un gruppo di violenti che rivolgono i loro atti criminali contro chiunque capiti loro a tiro, ma sono anche un gruppo che fa molto comodo al potere e soprattutto a questo governo per spostare l'attenzione da chi protesta in maniera pacifica verso che compie questi atti.
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Peggior governo ... peggiore manifestazione

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sabato 15 ottobre 2011
Da liberatori dalla Casta a emeriti rappresentanti della Casta

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giovedì 13 ottobre 2011
Zum zum zum .... faremo qui faremo la' ma non facciamo niente trallalla'

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martedì 11 ottobre 2011
Chi di Scilipolti colpisce ... di Scilipoti perisce

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giovedì 6 ottobre 2011
I veri eroi del nostro paese (sottotitolo: da Steve Jobs alla gnocca passando per Barletta)

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Tanti piccoli berlusconi

mercoledì 5 ottobre 2011
L'Italia ... ultima provincia cinese

La Cina è vicina ... era lo slogan degli anni 70 quando si temeva un'invasione della Cina di Mao nel mondo occidentale, quello slogan nel terzo millennio potrebbe diventare ... la Cina siamo noi. I fatti di Barletta e quanto sta avvenendo nel mondo industriale italiano ne sono la conferma e, pur essendo due avvenimenti completamente diversi fra loro, rappresentano la dimostrazione che il nostro paese ha importato dalla Cina non solo prodotti a basso e costo e contraffatti ma anche un modello di società giustificandolo con la crisi economica. Le condizioni in cui lavoravano le donne di Barletta, venute alla luce in seguito alla tragedia nella quale quattro di loro hanno perso la vita, fino ad ora erano state scoperte solo a carico di lavoratori cinesi sia nel nostro paese che nella Cina stessa. Ammucchiate in locali angusti, sottopagate (4 euro l'ora ma ricordiamo che anche le tante cooperative che svolgono attività in Italia pagano i loro soci-lavoratori intorno ai 7 euro lordi l'ora, condizioni da vera e propria schiavitù), senza nessun contratto e nessuna protezione sociale e previdenziale, costrette a lavorare 10 ore il giorno e forse fra poco si scoprirà anche con una ciotola di riso per pranzo. Quando è iniziata l'invasione dei prodotti cinesi e quando i nostri governi sono andati in Cina a proporre accordi commerciali e di varia natura (per chi non lo sapesse le nostre università sono costrette ad avere fra i loro iscritti un certo numero di studenti cinesi) da più parti si era sollevato il problema di chiedere garanzie ai dirigenti cinesi in merito ai diritti umani, continuamente calpestati nel più grande paese orientale. Invece è avvenuto il contrario: siamo noi italian i che abbiamo importato il loro modello e condizioni lavorative al limite della disumanità. Un modello che piace molto anche ai nostri industriali, Fiat e Marchionne in testa, che intendono sottrarsi a quelle regole che i lavoratori hanno conquistato con anni di lotta anche rimettendoci la vita. Oggi stiamo tornando indietro di 200 anni grazie soprattutto ad un governo debole, che non sa come affrontare la crisi, e che si fa imporre dall'esuropa condizioni inaccettabili per chi da sempre ha lavorato con rgandi sacrifici e soprattutto pagando le tasse. Per uscire dalla crisi si concedono alle imprese licenziamenti più facili, come se i cittadini italiani e soprattutto i giovani non avessero già pagato un prezzo altissimo in numero di disoccupati, si vorrebbe diminuire gli stipendi ai dipendenti pubblici, come se tali stipendi non fossero già per molte categorie di lavoratori al limite della sopravvivenza, si intende consentire alle imprese di derogare verso qualsiasi regola e accordo stabilito a livello nazionale, come se con il precariato non si fossero già tolti ogni diritto ai centinaia di migliaia d lavoratori. Insomma per uscire dalla crisi la strategia è quella di farla pagare a chi ha sempre pagato mentre chi ha dimostrato incapacità nel prevederla, nel gestirla, nel tentare di risolverla mentre ha sempre fatto di tutto per negarla, la farà franca comodamente seduto sulle proprie poltrone. Anche in questi giorni il governo, piuttosto spendere tutte le proprie energie per uscire il prima possibile da questa situazione e cercare una strada per consentire al paese di riavviare lo sviluppo, impegnerà il parlamento in questioni che rigurdano esclusivamente il suo capo minando alle fondamenta la libertà e la democrazia in un paese ormai martoriato in ogni settore della sua vita sociale, culturale e politica. Un governo che si preoccupa di far pagare chi sbaglia ma che non intende pagare per i propri errori di valutazione che hanno portato le lavoratrici di Barletta ad operare in condizioni disumane fino a perdere la vita.
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sabato 1 ottobre 2011
Con questi prima o poi verremo alle mani .. è certo

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