mercoledì 19 ottobre 2016

L'Italia reale non è da Obama


Difficile non provare un certo disagio nel vedere scendere dall'aereo di Renzi tanti personaggi noti, definiti vip, ai quali è stato regalato un volo verso Washington comprensivo di cena con Obama. Se si fa eccezione per la schermitrice Bebe Vio, recente vincitrice di una medaglia d'oro alle paraolimpiadi di Rio, gli altri non hanno niente a che fare con il paese reale e non avrebbero avuto certo bisogno del "passaggio" offerto dal presidente del consiglio a spese naturalmente nostre. Il disagio aumenta quando nello stesso giorno della cena arriva la notizia dei "successi" annunciati del Jobs Act dopo che sono terminati i regali del governo agli imprenditori: calo delle assunzioni a tempo indeterminato, aumento dei licenziamenti, esplosioni del precariato grazie ai vaucher. La vetta si raggiunge quando il presidente degli stati uniti si lancia a gamba tesa nella campagna per il referendum costituzionale sponsorizzando il Si e auspicando un prosieguo del governo Renzi anche in caso di sconfitta il 4 dicembre. Ora niente di nuovo in merito all'appoggio del presidenti Usa al presidente del consiglio, è sempre stato così ed i governi italiani hanno sempre ripagato gli Stati Uniti con una sudditanza incondizionata in ogni situazione (perfino quando un pilota americano con una bravata tranciò in due la funivia del Cermis causando 20 vittime), ma entrare nel merito di un referendum sul quale l'unico sovrano è il popolo la dice lunga su questa sudditanza. Naturalmente tutto nel silenzio totale del partito democratico. Il tutto comunque nasce dalla personalizzazione voluta, nonostante il successivo passo indietro fatto esclusivamente non per convinzione ma per opportunità, dal presidente del consiglio. Personalizzazione assurda ed anche se vogliamo anticostituzionale in quanto il capo del governo, in quanto appunto responsabile del governo del paese, dovrebbe essere al di sopra delle parti e non "gettarsi" a corpo morto in una campagna elettorale a favore di uno schieramento. Ma questo sarebbe il comportamento di uno statista ed in Italia di statisti non se ne vedono più da tempo, politici tanti e quasi tutti di basso spessore sia politico che istituzionale e molto spesso anche civico. Ed allora, mentre Matteo Renzi fa del contenimento dei costi della politica una delle bandiere più significative della sua riforma, il presidente del consiglio, che è sempre Matteo Renzi, sperpera denaro pubblico con un aereo che costa 40.000 euro al giorno e portandosi dietro un codazzo di personaggi che non rappresentano la maggioranza del paese, ma quella minoranza che lui difende a spada tratta. Nel frattempo a Washington Obama la dice chiara chiara a Renzi: "Patti chiari, amicizia lunga" e Renzi ride ... perché naturalmente pensa una battuta del c...o alle quali lui ci ha abituato e non capisce il significato: "Ti ho invitato con il tuo codazzo, ti ho elogiato .. ora tu continua a leccare come avete fatto sempre". Tranquillo Obama lui lo farà come lo hanno fatto tutti i governi italiani .... ma l'Italia non è quella secondo Matteo ... è un'altra.

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