lunedì 6 gennaio 2014

L'idiozia corre sul Web ma parte da lontano


Ciò che si legge in queste ore sul web e sui social network a proposito di quanto accaduto a Bersani, ha semplicemente del vergognoso e rappresenta uno specchio del decadimento sociale, politico e culturale del paese. Certo è sbagliato identificare questi idioti con l'Italia ma sicuramente ne rappresentano una buona parte che trova degni rappresentanti nel quadro politico attuale. Spesso qualcuno si domanda come si sia potuti arrivare a questo punto, a questo livello di intolleranza e di stupidità, dimenticando forse quello che è accaduto in questi ultimi venti anni. Il punto di partenza è stato la discesa in campo del condannato che, privo di un progetto politico che non fosse la salvaguardia della propria incolumità penale, ha sapientamente spostato il dibattito politico, la dialettica, il confronto sul terreno della violenza verbale, dell'offesa dell'avversario e della demonizzazione di un pensiero politico (il comunismo). Una strategia vincente grazie anche alla resa della armi della sinistra che invece di ribattere questa strategia con le armi che gli sono sempre appartenute, cultura idee e programmi, ha preferito contrastare il filibustiere di Arcore sul suo terreno preferito risultandone invetabilmente sconfitta. Il cavaliere aveva a disposizione gli strumenti mediatici per mettere in atto un lavaggio del cervello mediatico senza precedenti, la sinistra non aveva gli stessi strumenti. In questi venti anni ne abbiamo viste di tutti i colori nei dibattiti televisivi, sui giornali, nelle dichiarazioni, la violenza verbale ha raggiunto livelli mai toccati i impensabili durante la prima repubblica con offese lanciate non solo all'avversario politico ma anche verso i cittadini e gli elettori. Quando il condannato sembrava alla fine della sua parabola politica ecco entrare in scena un altro personaggio che ha ridato nuovo vigore ha questo deprecabile modo di fare politica. Grillo ha introdotto nuova violenza verbale elevando i toni e rendendoli ancora più cruenti. L'uso della rete da parte del comico e dei grillini ha trasferito questo malcostumo nella rete e nei social network che svolgono una funzione di amplificazione grazie all'anonimato che molto utenti utilizzano per dare sfogo alla loro violenza. In questi mesi nei quali i grillini sono entrati in parlamento se ne sono viste di tutti i colori contro la Boldrini, contro Napolitano ed oggi contro Bersani che ha avuto la sventura di essere colpito da un gravissimo malore. Nessuna meraviglia rispetto a questi commenti che arrivano addirittura ad augurare la morte al povero Bersani, si sta semplicemente raccogliendo quello che si è seminato anche con la complicità di alcuni giornali come il Fatto Quotidiano. Un giornale dichiaratamente indipendente, ma una indipendenza falsa se nemmeno oggi riescono a pubblicare un semplice articolo che non siano tre righe come quello riportate sopra, di condanna ai loro protetti, i grillini.

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