sabato 18 gennaio 2014

I nuovi politicanti (Renzi-Grillo) ? .... niente di nuovo sotto il sole

La prima e la seconda repubblica sono state accumunate da un comportamento della politica che non si è mai nettamente distinto in quei due periodi storici: la distanza spesso abissale dai bisogni reali del paese fino ad identificare la politica come una vera e propria casta. Atteggiamenti che se pur diversi nella forma, sono sempre stati molto simili nella sostanza tanto da far sbiadire la differenziazione fra i due periodi storici. I partiti hanno sempre di più assunto la forma di centri di potere che hanno invaso ogni settore della vita pubblica della società fino poi ad arrivare, nella seconda repubblica, a movimenti non più guidati da ideali e principi quanto piuttosto legati ad una figura di padre padrone (Berlusconi, Bossi, Casini, etc. etc.). Negli ultimi venti anni questo atteggiamento a raggiunto le massime vette a causa del condannato che ha usato il potere e lo stato per lottare strenuamente con la giustizia al fine di tenersi lontano da una qualsiasi condanna che poi finalmente è arrivata. Questo atteggiamento ha portato alle ultime elezioni al successo del Movimento 5 stelle prima, presentato dal suo ideatore il comico Grillo come l'antitesi alla casta, ed all'ascesa poi del giovanotto rampante Renzi, due personaggi che si sono presentati come il "cambiamento", il nuovo che avanza per rivoluzionare la vecchia politica. Purtroppo sono stati sufficienti pochi mesi per Grillo e pochi giorni per Renzi a far svanire il sogno del cambiamento ed a mostrare la vera faccia dei due presunti  volti "nuovi" della politica italiana. Grillo ha dimostrato ampiamento di buttare nel cesso quei quasi 9 milioni ricevuti e che chiedevano al Movimento 5 Stelle di entrare in parlamento e di iniziare il cambiamento promesso. Ma il Movimento, prigioniero della schizofrenia del grillo parlante, ha rifiutato di entrare in un governo e mettere in atto le promesse fatte in campagna elettorale, per continuare a fare da sponda al duo Grillo-Casaleggio. Un atteggiamento dei peggiori che rievoca a pieno titolo quanto accadeva nella prima repubblica. L'altro volto nuovo della politica italiana, Matteo Renzi, pur appartenendo ad un partito come il Partito Democratico e pur avendo semplicemente vinto le primarie per ricoprire la carica di segretario del Pd, ha un comportamento analogo a quello del comico genovese. Prima ogni altra cosa viene la propria ambizione personale. Il sindaco di Firenze oggi si trincea dietro i quasi tre milioni di voti delle primarie per legittimare ogni sua iniziativa, bluffando ampiamente sul significato delle primarie: se avesse detto prima dell'8 dicembre che il suo primo atto da segretario del Pd sarebbe stato quello di inconrtare nella sede del Pd, il condannato che ha rovinato l'Italia in questi venti anni ... è davvero certo che sarebbe diventato segretario del Partito Democratico ? entrambi quindi, Grillo e Renzi, fanno un uso non conforme dei voti che hanno ricevuto .. ed è difficile stabilire chi sia il peggio dei due. Grillo deve mantenere alta l'attenzione sul proprio blog in modo da continuare a fatturare i suoi circa 10 milioni di euro l'anno per la pubblicità, Renzi deve soddisfare il proprio ego e la propria ambizione per arrivare alla presidenza del consiglio e mette in atto manovre di accerchiamento per costringere Letta alle dimissioni e al disfacimento della fragile maggioranza. Questa non è politica da prima repubblica .. ? No forse anche peggio.

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