sabato 13 luglio 2013

La legge non ammette ignoranza ... per il cittadino comune non per il ministro


E' qualche anno che un nuovo modo di far politica si è diffuso fra i politici italiani in maniera trasversale: la politica del non sapere. I casi più eclatanti sono la famosa casa di Scajola davanti al Colosseo, il povero ex ministro non sapeva chi gli aveva pagato quella casa e non si era mai posto il problema. Poi abbiamo avuto il caso del plastificato che non sapeva che Ruby era minorenne e che soprattutto non era la nipote del dittatore Mubarak, in questo caso il tizio si è fatto certificare questa sua lacuna addirittura dal parlamento che ha votato appunto la buonafede del capo del governo di allora. E che dire poi del governo dei tecnici e della ministra Fornero che in lacrime annunciava la riforma delle pensione, ignara del problema degli esodati lasciati senza lavoro e senza pensione, centinaia di migliaia di persone delle quali il ministro non era al corrente dell'esistenza. Ed eccoci ai giorni nostri. L'Italia espelle la moglie, con figlio annesso, di un dissidente del regime del Kazakistan, nonostante avessero un regolare passaporto e nessuno sa niente. Il ministro degli interni non sa niente, il ministro degli esteri non sa niente, il ministro della giustizia non sa niente, il presidente del consiglio non sa niente, sembra che l'unico a sapere qualcosa fosse l'usciere di Palazzo Chigi e per questo rischierebbe qualche decina di anni di carcere. Tutti i ministri coinvolti dichiarano di non sapere niente di questa vicenda e questo loro ignorare dei fatti così gravi li salverebbe dal dimettersi. Ora ammesso e non concesso che un ministro degli interni non sia a conoscenza che sta per essere buttata in pasto ad un regime dittatoriale un donna con il proprio figlio che sono in Italia regolarmente, non penso che ci siano margini per un decisione che può essere una sola: deve dimettersi. Non può dirigere un ministero che lo tiene all'oscuro di fatti cosi' gravi. Ma questa politica del non sapevo e non so servirà proprio a questo a mettere alla gogna un povero funzionario qualsiasi e a lasciare al proprio posto politici e governanti incompetenti. Vale la pena solo ricordare che al cittadino non è consentita l'ignoranza e quindi a maggior ragione dovrebbe non essere consentita a chi ha la responsabilità di governo.

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