domenica 21 luglio 2013

Berlusconi ed il Pd la rovina dell'Italia, con la complicita' degli italiani


In questi ultimi venti anni tutti i mali del paese sono stati addebitati a Berlusconi ed alla sua politica ad personam trascurando una regola essenziale per il funzionamento della democrazia: la presenza di una valida e solida opposizione. La nascita del berlusconismo e' piu' o meno coincisa con la distruzione del Partito Comunista Italiano da parte di Achille Occhetto, D'Alema e Veltroni e sono questi due fattori concomitanti che hanno portato il paese al disastro totale. Un disastro che non riguarda solo la crisi economica ma anche ogni settore della vita sociale e culturale del paese. Il degrado politico, culturale, sociale, economico e' ormai totale e questo non solo grazie a Berlusconi ed al suo potere mediatico attraverso il quale ha messo in atto un lavaggio del cervello di massa, ma anche grazie ad una opposizione che si e' collocata sullo stesso piano del plastificato di Arcore risultando perdendo su tutti i fronti. Un degrado che poi si e' diffuso anche fra i cittadini comuni che oltre a cedere all'astensionismo si fanno inculcare nella testa concetti malsani come quello che non pagare le tasse non e' un reato o che la cultura non e' essenziale .. e via dicendo. Oggi questo connubio terrificante fra Berlusconi e finta opposizione e' venuto alla luce in tutta la sua drammaticita' ed il risultato e' che, mentre da una parte c'e' un partito ad personam compatto dietro al suo padrone (e non potrebbe essere altrimenti), dall'altra parte c'e' uno pseudo partito formato ad un'accozzaglia di gente che in nome di un governo di servizio per il paese calpesta chi ha creduto ancora in questo carrozzone e non fa altro che il gioco del plastificato. La vicenda Alfano e' quanto di piu' emblematico potesse accadere e far scoprire le carte per chi ancora avesse dei dubbi. Da una parte, Pdl, compattezza e ricatto totale: con la sfiducia ad Alfano il Pdl avrebbe fatto cadere il governo. Un ricatto bello e buono perche' la mozione di sfiducia non era sul governo ma su un ministro inetto ed incapace. Un ricatto al quale si e' assoggettato il Pd che prima vota contro la sfiducia, poi dichiara per voce del suo segretario che a settembre ci vuole un rimpasto, subito smentito ad un ministro dello stesso Pd il quale smentisce che ci sia in programma un rimpasto. Senza poi tenere conto di tutte le polemiche interne di un partito che ha un proprio uomo come presidente del consiglio mentre poi al suo interno ci sono personaggi che mirano senza mezzi termini a scalsarlo per occupare quella poltrona (leggi Matteo Renzi). Insomma il paese nel pieno di una crisi economica senza precedenti, e' alla merce di un superinquisito che tenta di sfuggire alla condanne, un partito che e' super impegnato fin dalla sua nascita dalle faide interne, un Movimento guidato da un comico saltimbanco ed un maniaco esaltato che manovra tutti gli affiliati, e la popolazione incapace di ribellarsi a questo stato di cose che subisce senza battere ciglio se non per problemi futili.

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